«Il carcere minorile è inadatto alla città»

Venerdì 24 Gennaio 2020
CENTRO STORICO
ROVIGO «Chiederemo al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) di fare un passo indietro sul carcere minorile. Questo il contenuto della mozione su cui sta lavorando la maggioranza e che sarà votata durante la seduta del consiglio comunale, in programma tra il 4 e il 6 febbraio». Il sindaco Edoardo Gaffeo chiarisce così la notizia di un consiglio comunale ad hoc, resa nota, nei giorni scorsi, dal capogruppo del Pd Graziano Azzalin, per discutere della nuova collocazione del Tribunale. «Non ci sarà una seduta dedicata a una discussione in merito ad una possibile nuova sede della Cittadella della giustizia - spiega il sindaco - ma abbiamo pensato di sollecitare il Dap, attraverso una mozione, a prendere, al più presto, una posizione definitiva nei confronti dell'arrivo a Rovigo del carcere minorile di Treviso».
I MOTIVI DEL NO
La struttura in questione, spiega Gaffeo, «attualmente si trova all'interno del penitenziario in una situazione di promiscuità e in locali fatiscenti. Una situazione sicuramente difficile e che necessita sicuramente di una nuova struttura in grado di accogliere i minori in regime di detenzione. Rovigo, però, in questo momento non è in grado di accogliere un carcere dedicato ai minori in quanto, benché le associazioni locali impegnate all'interno della Casa circondariale della Tangenziale est siano davvero tante e ben organizzate, non sono preparate a gestire i tipi di servizi dei quali necessitano i ragazzi, ossia assistenza legata a un supporto psicologico, formativo e professionale. Nel caso il ministero decida che non è possibile ritirare il progetto, già in fase esecutiva, del Minorile in via Verdi, dobbiamo essere coinvolti per tempo nell'organizzazione di tali servizi dedicati ai minori che arriveranno in città».
Gaffeo spiega che la decisione dell'ampliamento del Tribunale in via Verdi non è di natura politica, «ma dipende solo dalla valutazione del Dap. La decisione di collocare da noi il Minorile di Treviso non risale alla nostra amministrazione, in Comune c'era al comando la giunta Bergamin e l'attuale minoranza».
LA VICENDA
La notizia dell'arrivo del nuovo carcere in via Verdi ha iniziato a circolare in città nel 2017, ossia dal momento dell'interessamento del Dap alla struttura rodigina lasciata libera dalla Casa circondariale trasferitasi nella nuova sede della Tangenziale est. L'ex giunta leghista non si è però opposta al nuovo carcere minorile in arrivo da Treviso e il Dap ha dunque proseguito con il progetto divenuto, successivamente, esecutivo. «Attraverso la mozione della maggioranza - conclude Gaffeo - chiederemo, in pratica, al Dap di cambiare idea e cercare una nuova sede per il Minorile, in quanto Rovigo non ci sembra adatta, sotto diversi aspetti, ad accogliere una struttura di questo tipo. Questa amministrazione sta facendo quello che la precedente non ha fatto, ossia tentiamo ogni strada possibile per fermare l'arrivo del carcere dei minori. Se non sarà possibile, non potrà essere una conseguenza del nostro modus operandi, in quanto è una situazione che abbiamo trovato già in fase avanzata».
STRUTTURA MISTA
Accanto al Minorile che ospiterà circa una quindicina di detenuti, sorgerà anche una sezione dedicata al regime di semi-libertà, ossia detenuti che durante il giorno sono autorizzati ad uscire dal carcere per recarsi al lavoro o per partecipare ai vari programmi di reinserimento, per poi, alla sera, rientrare all'interno della struttura detentiva. Insomma, via Verdi tornerà a essere una zona dedicata, come in passato, alla detenzione. Una volta che se ne dovesse andare anche il Tribunale, per essere collocato magari in Commenda, il Comune si ritrovererebbe con un altro vuoto urbano da riempire. Una delle ipotesi al vaglio dell'amministrazione è quella di mettere a disposizione i locali dell'ex Tribunale agli atenei di Padova e Ferrara o in alternativa, spingere per l'arrivo della Guardia di finanza, anch'essa da tempo alla ricerca di una nuova sede in città.
Roberta Merlin
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