IL CANDIDATO
ROVIGO Silvia Menon è determinata. Vuole dimostrare che, «dopo

Domenica 19 Maggio 2019
IL CANDIDATO ROVIGO Silvia Menon è determinata. Vuole dimostrare che, «dopo
IL CANDIDATO
ROVIGO Silvia Menon è determinata. Vuole dimostrare che, «dopo 10 anni di fallimenti», Rovigo può ripartire grazie a lei e alla sua coalizione civica.
Dovesse vincere, che cosa farebbe nei suoi primi 100 giorni di amministrazione?
Questo periodo di tempo corrisponderebbe al mio primo punto, quello per cui sono stata anche criticata, ovvero l'emergenza dei marciapiedi e delle strade in centro storico e nelle frazioni. Tutto questo sarà possibile usando l'avanzo di bilancio di 1.129.125 euro, oltre naturalmente all'integrazione di queste somme data da una chiusura favorevole della questione piscine. Difficile fare tutto nei primi 100 giorni, ma ce la possiamo fare. Poi, sicuramente, vorrei nominare un referente per ogni frazione e quartiere, con un consigliere comunale della maggioranza o dell'opposizione. Inoltre, vorremmo riuscire ad emanare il bando per la famosa Casa delle Associazioni, ancora chiusa, per la quale da tempo non si fa il bando per assegnarla e applicare quanto votato nella passata amministrazione all'unanimità, ovvero il baratto amministrativo. Sarebbe un luogo in cui tutte le associazioni che, nonostante paletti imposti dai precedenti amministratori, si sono impegnate sul territorio potranno gestirsi ottenendo uno riconoscimento, come uno sconto sui canoni di locazioni.
Quale punto del suo programma elettorale ritiene sia il più importante?
Il punto più importante riguarda sicuramente la città per le prossime generazioni. Non è qualcosa da realizzare a breve termine ma da iniziare il prima possibile e attuare per il futuro della città. Dobbiamo cambiare l'idea urbanistica della città, dobbiamo concentrare la costruzione di quartieri dove ci sono vuoti urbani, non deve più esserci un'ulteriore espansione della città sul suolo agricolo perché comporterebbe danno ambientale e nuove spese per manutenzione di nuove strade. Dove c'è già l'esistente, va data l'opportunità a imprenditori che vogliono investire, che erano già venuti a Rovigo ma sono stati allontanati da litigi continui delle varie Giunte. La questione importantissima è l'ex tribunale, che deve assolutamente rimanere in centro. C'è un vuoto politico di 10 anni da riparare.
Candidata consigliere nel 2011 e candidata sindaco nel 2015. Cosa l'ha spinta a riprovarci?
La prima volta che mi sono candidata è stato per caso. Nel 2015, invece, avrei volentieri lasciato il passo, ma purtroppo le alternative erano davvero brutte, così con un gruppo di genitori abbiamo detto di provarci e abbiamo fatto il 15,5%. Questa volta lo faccio per riuscire davvero ad amministrare la città, con buon senso e competenza, sapendo dove mettere le mani. Nessun mio concorrente ha sette anni di opposizione alle spalle e questo è molto importante. Bergamin e Piva si sono trovati catapultati in una macchina che non conoscevano, in balia delle correnti interne alla maggioranza. È stato perso del tempo. Io, il giorno dopo, so esattamente quali sono gli argomenti e le priorità per la città.
Si parla tanto di buche e problematiche legate all'ordinaria amministrazione di un Comune: ma riguardo quella straordinaria? Quali sono le proposte alla città di Menon? Vorrei alzare la qualità della vita, permettendo alle persone di una città di queste dimensioni di creare quartieri autonomi, di dare loro la possibilità di scegliere tra la bicicletta e l'auto. Al tempo stesso, bisogna ridare possibilità al centro di rinascere dopo questi anni di abbandono. Vanno risolti i problemi di parcheggio e viabilità, in passato più oggetto di giochi che di una credibile visione seria: aumentare i parcheggi nelle zone più importanti - uno vicino alla stazione con la possibilità data dalla Regione con scambi di volumetrie senza tirare fuori del denaro - e un altro nella zona dell'ex caserma dei vigili del fuoco, sulla quale c'era un piano di riqualificazione vecchissimo, ormai scaduto. Bisogna capire che destinazione dare all'ex Questura e anche all'ex Celio, che è di proprietà comunale. Parcheggi soprattutto a un costo inferiore, perché è impossibile che costino più di un caffè. Non possiamo poi mantenere l'università dove si trova, deve tornare in centro. Infine deve tornare in centro cittadino anche il cinema, che è uno dei motivi per cui sono venuta a stare in città.
Dovesse non andare come spera, cosa farebbe?
Quello che ho sempre detto dimostrandolo nei fatti, ovvero che non mi interessa per niente ricevere posti o assessorati, non cerco uno stipendio politico in quanto, per fortuna, lavoro e sono soddisfatta di quello che ho costruito nella vita. Con la nostra squadra stiamo cercando di cambiare davvero le cose in città. Stare in una giunta con miliardi di correnti, con qualsiasi altro candidato, non è possibile. Con una serie di soggetti e di vincoli alle spalle non sarà mai possibile governare la città. Quindi, per questo, ho scelto con un rischio forte di andare oltre i partiti e guardare a persone di cui sono molto fiera. Se questo messaggio non passa, ma in realtà passerà, è chiaro che non cerco alcun genere di alleanza.
Nemmeno al ballottaggio?
Assolutamente no.
Alberto Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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