I VERTICI DEL PARTITO
ROVIGO Giuseppe Traniello Gradassi sempre più lontano

Giovedì 24 Settembre 2020
I VERTICI DEL PARTITO
ROVIGO Giuseppe Traniello Gradassi sempre più lontano dalla segreteria del Partito Democratico. Il plenipotenziario provinciale, infatti, sembra ormai destinato a lasciare la sua carica. Se se ne andrà dimettendosi, come ha deciso di fare il segretario regionale Alessandro Bisato, non si sa: quel che è certo, però, è che nel partito c'è una forte voglia di cambiamento e l'impressione è che se non sarà lui ad andarsene, ci penseranno gli iscritti. Giorgia Businaro, infatti, non usa mezzi termini. A margine del suo intervento radiofonico a È Giorno Fatto su Radio Rvd, la capogruppo Dem a Palazzo Nodari riserva a Traniello parole dure: «Prenda atto della disfatta e dia le dimissioni». Più morbido il consigliere comunale badiese Manuel Berengan: «Servono facce nuove, altrimenti sarà sempre peggio».
SCONFITTE IN SERIE
Dalla sua proclamazione nel dicembre 2017, Gradassi ha inanellato una serie di brucianti sconfitte: le elezioni comunali di Adria, Porto Tolle e Occhiobello, oltre alle recentissime regionali, seppure solo la provincia di Venezia abbia fatto meglio di Rovigo. Unico pregio è quello di avere vinto le Amministrative del capoluogo lo scorso anno, ma il malcontento è alto e in molti internamente chiedono un suo passo indietro. Specialmente dopo la sua nomina a presidente di Asm Spa, l'azienda interamente partecipata dal Comune di Rovigo.
L'AUTODIFESA
Sull'esito elettorale Traniello punta il dito contro «l'ondata di Zaia», affermando che «di fronte a questo, tutto il voto di opinione fuori dal centrosinistra che in passato siamo sempre riusciti a raccogliere questa volta non ci ha seguiti». Secondo il segretario, quindi, «il risultato raggiunto è stato ottenuto con il massimo sforzo che potevamo esprimere» e rivolge un suo ringraziamento «ai candidati che hanno corso».
Secondo Berengan, però, non è sufficiente e sostiene che Traniello sia di fatto già un ex segretario: «All'ultima assemblea provinciale Traniello ha già annunciato di voler rimettere il suo mandato subito dopo la fine della tornata elettorale: la sua è una posizione in uscita, in attesa di trovare un nuovo sostituto. Cosa invece dovrà fare il partito è una bella domanda: dall'anno scorso a livello provinciale siamo passati dal 18 al 13 per cento. Più di una domanda bisogna farsela tutti: quel che serve è un cambio, sia di rotta che di persone. Questo non significa sostituire i vecchi con i giovani, ma è chiaro che serve fare avanzare una nuova classe dirigente, facce nuove. Siamo arrivati a un punto dove, indipendentemente da Zaia, il partito ha la necessità di riflettere e tornare a parlare di politica sul territorio. Cosa che ho sempre detto anche dopo la vittoria di Rovigo. Un anno dopo, infatti, il risultato si vede. Speriamo che stavolta l'appello sia ascoltato: se saremo in grado di farlo, potremo cominciare a costruire il nostro domani, altrimenti lasciando tutto così andrà anche peggio».
Traniello, interpellato, non dice chiaramente di volersi fare da parte, ma parlando di sé in terza persona si rimette al partito: «Il segretario è a disposizione: sicuramente lo guiderà verso la migliore organizzazione che questo intenderà darsi. Congresso? Decide il partito, è indubbio. La disponibilità c'è, basta che tutto questo sia condotto nella maniera più proficua possibile. Ma sia chiaro che le ultime cose sono sempre state decise nella maniera più unitaria».
A.Luc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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