I tamponi per il Covid anche nei Punti sanità per accelerare i tempi

Martedì 29 Settembre 2020
I tamponi per il Covid anche nei Punti sanità per accelerare i tempi
LA PANDEMIA
ROVIGO Dopo una domenica senza nuovi casi di contagio riscontrati in provincia, il trend si è sostanzialmente confermato anche ieri, perché è sì emersa una nuova positività, ma si tratta di un caso già incasellato nelle griglie delle indagini epidemiologiche e soprattutto, una quantità distante dai numeri del recentissimo passato.
Il caso di contagio confermato ieri dall'esito del tampone è quello di una 50enne, residente in Basso Polesine, asintomatica, ma che essendo un contatto stretto di una persona già risultata positiva, si trovava già in isolamento domiciliare. A rendere ancora più rassicurante il quadro complessivo di ieri, anche le ben sei guarigioni che sono state acclarate dopo il doppio esito negativo dei tamponi eseguiti nell'intervallo temporale previsto dai protocolli.
I NUMERI
Al momento, quindi, le guarigioni complessive hanno raggiunto quota 514 a fronte dei 667 residenti in Polesine trovati positivi al Covid da inizio epidemia. Le persone attualmente positive sono scese a 107, mentre quelle che si trovano in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva sono 293. Restano invece 18 i pazienti ricoverati per Covid, 17 all'ospedale di Trecenta, due dei quali in Terapia intensiva, e uno nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale di Rovigo.
IL FRONTE SCUOLA
Ieri, primo giorno della terza settimana dalla ripresa delle scuole, il fronte più caldo è stato ancora una volta quello relativo ai protocolli e ai tamponi eseguiti su bambini o ragazzi in età scolastica. I test, fra il tampone molecolare classico e il sempre più utilizzato tampone rapido, sono stati in tutto ben 126, tutti negativi: un numero superiore alla media dei giorni scorsi, che già era stata giudicata dallo stesso direttore generale dell'Ulss Polesana Antonio Compostella, così come dallo stesso presidente della Regione Luca Zaia, sostanzialmente fuori scala rispetto alle reali necessità, e il dito si è puntato verso i pediatri, perché, ha sottolineato, «manca un filtro».
Tuttavia, sono proprio i protocolli a prevedere il tampone per i casi sospetti e a indicare come sintomi sospetti «febbre, tosse, cefalea, sintomi gastrointestinali (nausea-vomito, diarrea), faringodinia, dispnea, mialgie, rinorrea-congestione nasale». Chiaro che con l'arrivo del freddo, sintomi del genere fra i ragazzi di una classe si presentano a ripetizione. E non a caso, con l'arrivo dei raffreddori autunnali, per l'appunto provocati da un altro virus della stessa tipologia a corona, i sospetti si moltiplicano.
TAMPONI AI PUNTI SANITÀ
Nulla di imprevisto, in realtà, tanto che l'Ulss Polesana ha preannunciato come, da giovedì, inizierà a eseguire i tamponi con accesso diretto, oltre che nei tra punti già utilizzati fino a ora, nei tre ospedali di Rovigo, Adria e Trecenta, anche nei Punti sanità di Taglio di Po, Castelmassa, Santa Maria Maddalena e Badia Polesine, in modo da evitare che si formino code, quindi i fantomatici assembramenti, e che si allunghino i tempi di attesa, ma anche per evitare che i genitori debbano percorrere troppi chilometri per accompagnare i propri figli a eseguire il test.
Nel frattempo, il numero complessivo dei tamponi eseguiti da inizio epidemia in Polesine è arrivato a 94.045, su una platea di 35.279 persone.
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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