I saldi fanno flop e i negozianti ora sperano in febbraio

Martedì 23 Gennaio 2018
COMMERCIO
ROVIGO È un bilancio deludente, finora, quello dei saldi 2018. Dopo un Natale sottotono sul fronte degli acquisti, i primi venti giorni delle svendite di fine stagione hanno deluso i commercianti non solo della città, ma di tutta la provincia.
Gli scaffali dei negozi, a tre settimane circa dall'inizio della corsa ai ribassi, sono ancora pieni di merce, tra l'incredulità dei commercianti, costretti ad aumentare gli sconti per invogliare all'acquisto.
BILANCI IN ROSSO
A lanciare l'allarme sono le stesse associazioni rodigine del settore, Confesercenti ed Ascom Confcommercio. «Siamo molto preoccupati - spiega la direttrice di Confesercenti, Antonella Savogin - i saldi a Rovigo e provincia tardano a ingranare la marcia. I negozianti, in queste prime tre settimane di gennaio, non sono riusciti a fare incassi soddisfacenti in occasione delle svendite. Non c'è movimento in città, la gente non sembra interessata all'acquisto di merce in saldo. La speranza è che febbraio (la conclusione in Veneto è fissata per il 28, ndr) veda un incremento degli acquisti, altrimenti il bilancio dei saldi 2018 sarà davvero nero».
«Dopo una prima impennata del weekend della Befana - spiega anche il numero uno di Ascom Confcommercio, Stefano Pattaro - c'è stato subito un drastico calo degli acquisti. La situazione, anche per le attività commerciali della provincia, è davvero preoccupante. I negozi d'abbigliamento, dopo un Natale sottotono, speravano di rifarsi almeno con le svendite di fine stagione. Ma i clienti mancano, la gente non sembra interessata a fare acquisti».
CONCORRENZA
Il poco interesse per il consueto appuntamento con le svendite che anticipano la primavera, secondo Pattaro, è dovuto principalmente alla troppa offerta presente nel settore dell'abbigliamento. «Serve una regolamentazione. Ci sono troppo centri commerciali, outlet e soprattutto c'è la possibilità di fare acquisti online. La gente, ormai, entra in negozio per adocchiare quello che poi andrà ad acquistare in internet. Davvero una situazione insostenibile per tutti i commercianti, molti dei quali sono addirittura costretti a chiudere a causa di questa continua concorrenza».
Un'altra causa del calo di interesse verso i saldi stagionali, secondo gli stessi commercianti, sono le continue svendite che si fanno durante l'anno con eventi come il Black friday, lo Sbaracco o lo svuota tutto per rinnovo locali, ma anche i temporary store, negozi a tempo con cui spesso i grandi marchi offrono merce a prezzi scontatissimi. «Se i nostri governatori non metteranno qualche paletto - tuona il portavoce di Confcommercio - nel giro di poco tempo i negozi spariranno. Esisteranno solo i centri commerciali e le grandi catene».
PREVISIONI
Il flop dei saldi 2018, prima ancora della partenza, era stato annunciato dal Codacons. L'associazione di consumatori aveva previsto un calo generale degli acquisti rispetto allo stesso periodo del 2017, con un meno 4% e una spesa a persona di 168 euro. Calo che secondo i primi dati delle associazioni di categoria, si sarebbe erificato un po' in tutta Italia. I saldi, secondo Codacons, non avrebbero più il potere attrattivo di un tempo. A peggiorare la situazione, il fatto che siano partiti proprio a ridosso del Black friday, ossia gli sconti di fine novembre che avevano già spinto gli italiani a fare acquisti a prezzi ribassati.
Roberta Merlin
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