I commercianti di Adria «Vendite dimezzate rispetto all'anno scorso»

Martedì 11 Agosto 2020
I commercianti di Adria «Vendite dimezzate rispetto all'anno scorso»
ADRIA
Una partenza decisamente con il freno tirato quella dei saldi estivi 2020 ad Adria. Seppur con qualche differenza fra negozio e negozio, il segno negativo è quello che accomuna l'intero territorio comunale, rispettando quello che sembra essere il trend provinciale e regionale.
«I segnali sono univoci - commenta la vicepresidente di Adria Shopping Barbara Biasioli -, dal momento che i primi dieci giorni di saldi sono stati caratterizzati da una percentuale al ribasso rispetto al 2019 fra il 50 e il 60%». Un dato negativo frutto di problematiche oggettive, secondo la Biasioli, quale la situazione economica complessiva, così come di una maggior cautela dei cittadini nelle spese, come dimostra anche la media degli scontrini che per un 40% sono inferiori ai 50 euro ed un 45% fra i 50 e i 100 euro.
ACQUISTI RIDOTTI
«Ci sono - prosegue l'esponente dei commercianti adriesi - tre fattori da considerare. I saldi, in primis, sono partiti in ritardo e sono stati preceduti dalle vendite promozionali. Molti potenziali clienti, a mio parere, potrebbero aver approfittato di quella finestra temporale per acquistare i capi che servivano per l'estate. Non è facile quindi fare un raffronto, ma sicuramente questo potrebbe aver inciso nelle vendite». C'è poi un altro aspetto da valutare secondo Biasioli: «Lo vedo durante i nostri Venerdì di Adria d'estate: C'è poca gente in giro che fa acquisti nei negozi, poca gente a passeggio con il classico pacchetto. Per la paura del virus quest'anno alle nostre manifestazioni estive è venuta a mancare la fascia di età dei cinquantenni e oltre, quella che dovrebbe avere maggior potere d'acquisto. In giro ci sono soprattutto giovani e giovanissimi. Me ne sono accorta domenica sera, quando per Adria si vedevano passeggiare molte persone di mezza età: peccato che i negozi fossero chiusi. Forse i cinquantenni hanno paura di uscire al venerdì per paura di contrarre il virus». C'è un aspetto economico infine da valutare secondo Biasioli. «Chi potrebbe spendere, magari non spende. La gente, lo sento e lo si percepisce, ha paura di un nuovo lockdown in autunno e non scuce denaro per abiti o altri capi di abbigliamento».
ABBIGLIAMENTO IN CRISI
«La situazione non è rosea» ammette Patrizia Osti di Osti Abbigliamento, storico negozio di corso Vittorio Emanuele II, tradizione di famiglia. Secondo Osti la paura del Covid 19 è ancora tanta. «La gente - spiega l'ex assessore - ha ancora timore di uscire di casa e i saldi vanno a rilento, molto a rilento. Io come tanti colleghi per invogliare il potenziale acquirente abbiamo già deciso di applicare sin da subito sconti dell'ordine del 50%, senza andare per gradi. La gente guarda, ma passa oltre. Ha timore di entrare nei negozi. Se poi devo essere sincera, abbiamo lavorato con qualche turista che è sceso in città dalle spiagge, da Rosolina Mare o da Albarella». C'è anche chi da deciso per invogliare i clienti di allestire un banchetto con le occasione in saldo come la gioielleria I gioielli del corso: un modo per invogliare chi è di passaggio ad ammirare la merce esposta, una piccola parte del campionario. «Ho visto calare il fatturato del 60% - fa sapere il titolare di un altro negozio di abbigliamento del centro - e se le cose non cambieranno sarò costretto a purtroppo a chiudere. Tra tasse ed affitto, senza vendere, è impensabile stare in piedi. A fine anno vedremo chi riuscirà a resistere. La situazione è drammatica per tutti: resiste solo chi è proprietario dei muri. Anche i bar non lavorano più».
Guido Fraccon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci