Urbanistica prigioniera del personale ridotto

Venerdì 15 Marzo 2019
Urbanistica prigioniera del personale ridotto
PALAZZO NODARI
ROVIGO Uno dei problemi dal settore Urbanistica del Comune di Rovigo potrebbe essere riferito anche al poco personale a disposizione. Ne deriverebbe un aumentato rischio di commettere errori anche in rapporto al dover gestire una città di 52 mila abitanti.
Potrebbero discendere anche da questa situazione i motivi per i quali, da qualche mese, vanno a rilento le procedure burocratiche che riguardano gli insediamenti commerciali e dell'edilizia privata. A questo si aggiunge la necessità di approvare esclusivamente pratiche in regola con le normative vigenti. Un esempio del rigore applicato dagli uffici di via Badaloni, da alcuni politici già tacciata come eccessiva pignoleria, è riferibile alla quantità di errori avvenuti in passato. Uno di questi, per esempio, è stato discusso ieri in consiglio comunale dalla triade commissariale.
LA NOTTE DEI PIRUEA
Nel 2005, in quella che è divenuta nota a Palazzo Nodari come la notte dei Piruea, fu approvato un progetto di edilizia privata in via Martiri di Belfiore. Nel 2011 il Comune stesso, però, decise di vendere una porzione di quell'area coinvolta e il privato che l'ha acquisita nel 2017, si ritrovò con uno spazio classificato come verde pubblico anziché come verde privato. Al neo proprietario questo però procura un danno, visto che non potrebbe nemmeno recintare quello spazio. Ma soprattutto la situazione venutasi a creare non gli consente di costruire in libertà nei pressi di quella zona, perché sono previsti limiti più rigidi tra una tipologia e l'altra.
TANTI CASI
Questi e altri episodi paralleli sono già accaduti in passato, forse per l'eccessiva sbrigatività con cui sono state avallate decisioni burocratico-amministrative nelle quali la politica non ha una diretta voce in capitolo se non quella del monitoraggio dell'operato di dipendenti e dirigenti comunali.
DANNI PER TUTTI
Il risultato finale di questi errori, oltre ad avere ripercussioni sul Comune anche in termini economici, è il motivo alla base di alterchi e dissidi con gli utenti che si rivolgono agli uffici. È quanto successo martedì quando il titolare della ditta edili Costruzioni Milan insieme a progettisti ed architetti, si è lamentato con toni furiosi per la lentezza con cui si ottengono le concessioni edilizie da quando è arrivato il nuovo dirigente Christian Scalabrin.
COSTRUTTORE INVIPERITO
In quell'occasione Fabrizio Milan ha protestato sostenendo: «Dovevo avere l'autorizzazione per realizzare alcuni fabbricati e poi è arrivato questo dirigente che nega lo si possa fare e mi ha tolto le concessioni. Erano già state date ma lui dice di avere trovato qualcosa che non va e che usciranno dal suo ufficio solo se sono perfette. Di come si faceva in passato non gli importa».
A queste accuse Scalabrin non ha voluto rispondere direttamente, sostenendo solo che ci sono normative precise e dettagliate che vanno rigorosamente rispettate e che il suo compito è appunto vigilare che tutto si svolga dentro alle regole stabilite.
Alberto Lucchin
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