PALAZZO NODARI
ROVIGO L'obiettivo della giunta Gaffeo è di fare il bilancio

Sabato 9 Novembre 2019
PALAZZO NODARI
ROVIGO L'obiettivo della giunta Gaffeo è di fare il bilancio 2020 quanto prima, ma si scontra con le incertezze derivanti dalle scelte del Governo non tanto sui trasferimenti statali, quanto su una serie di ulteriori novità che potrebbero essere introdotte sia in materia di contabilità locale, che di tributi e tariffe. Ogni Governo che cambia, in sostanza, vuole lasciare il segno in materia per migliorare il quadro, ma poi le cose non finiscono con l'andare nel verso atteso, anche perché spesso la visione ministeriale delle cose non è quella che le amministrazioni locali hanno nell'applicare poi quei criteri decisi più in alto.
Sempre nelle speranze di questa giunta, vi sarebbe quella di ridurre, magari di poco, qualche tributo locale come primo segnale, ma la cosa sarà tutt'altro che semplice. Il bilancio, che sarà il primo figlio di questa amministrazione e dunque ne farà capire le strategie, se si procederà nell'intenzione di vararlo il prima possibile, potrebbe poi dover vedere attuate successive variazioni nel caso si concretizzi quanto si vocifera a livello romano in materia di fiscalità locale.
IL REBUS DELLE NOVITÀ
Una di queste è la possibili unificazione di Imu e Tasi, con quest'ultima che riguarda le abitazioni di lusso e che in città porta pochi introiti stante il panorama edilizio esistente, pertanto non dovrebbe creare particolari difficoltà a fare una previsione di incassi. Ben più complessa è al situazione della Tari, che non è una tassa né un'imposta, ma la tariffa per l'asporto dei rifiuti.
È proprio in questo campo che potrebbero innestarsi le maggiori novità in discussione attorno ai tavoli ministeriali e governativi. Per la Tari, infatti, si vocifera arriveranno modifiche su importi e coefficienti di calcolo, ma non è possibile sapere se e come influiranno sulle bollette di una famiglia media. Più problematico, invece, potrebbe essere il capitolo dell'impatto sul Comune degli insoluti, ossia delle bollette Tari evase o eluse. Da una circolare del ministero che doveva far chiarezza su cosa va inserito nel piano finanziario annuo dell'asporto rifiuti e che sembra aver creato ancora più dubbi di prima, si intuisce che gli insoluti non potranno essere messi nella bolletta, come accaduto fino a oggi, con la collettività che si faceva carico di quanto speso per la raccolta dei rifiuti anche per chi non l'ha pagata. A questo punto ogni Comune dovrà creare un fondo specifico per pagare tale quota mancante da pagare al gestore, ma questo finirà con il cadere comunque sulla collettività, in via indiretta, perché l'ente locale dovrà usare a tale scopo soldi che avrebbe destinato ad altri servizi od opere pubbliche. Non è che questo spinga la lotta all'evasione, che a Rovigo già si fa, peraltro: il punto è che ci sono crediti della Tari che mai si riusciranno a riscuotere, per esempio di un'attività fallita.
RISCHIO CONGUAGLI
Non c'è solo questo. Palazzo Nodari, come gli atri Comuni, dovrà varare le tariffe Tari con il nuovo anno, ma i calcoli che potrebbero essere decisi dal Governo, pare potrebbero poi entrare in vigore dal 1. dicembre prossimo, ma con effetto retroattivo (la cosa, peraltro, varrebbe anche per la Tosap). Significherebbe che il Comune, dover inviato le bollette a tutti e che gli utenti avrebbero già pagato, dovrebbe poi mettersi a fare i conti a conguaglio, con la possibilità che non solo alcuni utenti debbano pagare una quota ulteriore, ma che ci sia anche chi doveva pagare di meno e dovrà avere un rimborso, non si sa quando. Ogni invio di bollette, oltretutto, al Comune di Rovigo costa quasi 25mila euro, dunque una spesa da affrontare, ma che si potrebbe evitare.
Luca Gigli
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