Il fronte dei sindaci esce vittorioso Ora si apre la battaglia sugli organici

Giovedì 16 Maggio 2019
LE REAZIONI
ROVIGO L'adozione delle schede ospedaliere da parte della Regione che disegnano il nuovo volto della sanità polesana se da una parte sono state accolte con soddisfazione dal dg dell'Ulss 5 Antonio Compostella, dal punto di vista politico hanno rianimato il dibattito, già accesissimo nei giorni scorsi, sul futuro dell'intero comparto pubblico. E così, se Compostella, dopo aver esposto le principali novità delle schede che troveranno piena attuazione entro il 2020, si è definito «nel complesso soddisfatto dei contenuti» ricordando come le Ulss abbiano 90 giorni di tempo, a partire dalla data di pubblicazione della delibera, per presentare alla Regione un piano attuativo delle novità, c'è chi invece è più cauto.
CONFERENZA DEI SINDACI
E' il caso di Antonio Bombonato, vicepresidente della Conferenza dei sindaci Ulss 5, e Michele Domeneghetti, sindaco di Corbola, che ieri ha portato la voce del presidente Franco Vitale. «Siamo abbastanza soddisfatti ha detto Bombonato , perché le nostre richieste sono state in arte accolte. Le differenze rispetto alla versione precedente delle schede sono abbastanza evidenti». «Siamo contenti per la qualifica dell'ospedale di Adria come spoke gli ha fatto eco Domeneghetti , segno che il dialogo che si è instaurato tra sindaci e Regione è stato proficuo e positivo. Come sindaci del Basso Polesine confermiamo la volontà di avere nell'ospedale di Adria il nostro riferimento e continueremo a vigilare sulla qualità del servizio».
Più caustico, invece, il consigliere regionale Pd Graziano Azzalin, che punta il dito contro il presidente Luca Zaia: «L'ospedale di Adria è salvo. È il segno che la lotta paga, non è certo una gentile concessione di Zaia. E adesso la maggioranza dovrebbe spiegare come mai in V commissione hanno bocciato le nostre richieste, poi accolte dalla Giunta. Cosa è successo? Sono soddisfatto, ma non accetto mistificazioni della realtà imbarazzanti. Ringrazio sindaci, organizzazioni sindacali e lavoratori perché è grazie alla loro mobilitazione se è stato portato a casa questo risultato».
Le organizzazioni sindacali guardano invece ai lavoratori del settore e lunedì, tramite i propri rappresentanti, hanno incontrato il prefetto Maddalena De Luca per discutere il tema degli organici nella sanità polesana: «E' stata l'occasione per rappresentare al prefetto le criticità che quotidianamente vengono affrontate nei tre ospedali pubblici dovute alla ormai cronica carenza di personale, soprattutto medici specialisti».
E.Bar.
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