Idee a raccolta per il futuro del capoluogo

Venerdì 11 Gennaio 2019
Idee a raccolta per il futuro del capoluogo
L'INCONTRO
ROVIGO «Ci sono idee per il futuro?». A porre la domanda con l'intento di aprire un dibattito a più voci è stata la neonata associazione culturale che non a caso si è data il nome di Idee per Rovigo, che ha come portavoce l'ex funzionario del settore Urbanistica di Palazzo Nodari Fiorenza Ronsisvalle.
Dietro a tutto, sornione, l'ex assessore regionale all'Urbanistica Renzo Marangon, il cui recente attivismo, con cene con decine e decine di commensali, ha fatto fiorire, appunto, idee di ogni tipo su quale possa essere l'idea che lui ha in testa. Per ora continua a nascondersi, ma non nell'attaccare l'amministrazione comunale in tema di Urbanistica. Proprio mentre circolano voci di un possibile rimpasto di giunta e con la posizione in bilico dell'assessore Federica Moretti.
Dai pasti ai rimpasti il passo potrebbe esser breve anche se, in ogni caso, il 2019 sarà l'anno di preparazione alle elezioni, con altre voci che vogliono il centrodestra possibilista sull'ipotesi di non sostenere la ricandidatura di Bergamin.
La platea era più che eterogenea. C'erano esponenti della maggioranza, come l'assessore Luigi Paulon, il neo leghista Andrea Denti e la consigliere di Presenza cristiana Alba Rosito, e consiglieri di opposizione come il tosiano Antonio Rossini, l'indipendente Ivaldo Vernelli, il pentastellato Francesco Gennaro e Giorgia Businaro del Pd. C'erano anche l'attuale presidente della Provincia Ivan Dall'Ara e l'ex presidente Federico Saccardin, che ultimamente ha lanciato un appello civico per un'alternativa al centrodestra. C'erano Fiorella Cappato, già presidente del consiglio provinciale, l'ex assessore comunale e provinciale Giovanni Nonnato, socialista, l'ex assessore all'Urbanistica di Rovigo Gigi Osti, Michele Martinello ex presidente di Asm Set e anche Pierantonio Moretto, attualmente capo della polizia locale di Adria.
IL DIBATTITO
Considerando che i relatori erano, oltre a Marangon, l'architetto Alessandra Avezzù che qualcuno indica nella rosa dei papabili al posto di Moretti, l'ex parlamentare del Pd Diego Crivellari e il sindacalista Cisl Samuel Scavazzin, ci sono spunti per ogni tipo di volo pindarico-politico. Crivellari, passando in rassegna i vuoti urbani, dall'ex carcere all'ex caserma Silvestri, fino all'ex Maddalena per il quale, ha detto, «c'erano i soldi in cassaforte grazie anche all'opera di persuasione che io e altri colleghi avevamo fatto con il ministro per la Coesione, ma il Governo ha tradito questi progetti e non vorrei essere nei panni del sindaco», ha lanciato il sasso: «Rischiano di vincere i vuoti, pensiamo magari dal civismo a qualche soluzione per far rinascere la nostra città». Marangon ha allontanato ogni ragionamento di questo tipo: «Chi pensa che qui ci sia un'idea elettorale si sbaglia: il punto è che il capoluogo latita e si svuota. E l'efficienza della macchina comunale nell'urbanistica è tendente allo zero. Siamo in ritardo epocale: mancano i piani e le idee. Rovigo non è Castelguglielmo, capiamo cosa può fare per essere attrattiva».
Francesco Campi
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