GRANZETTE
ROVIGO È una mostra dedicata al passato e a ciò che resta

Sabato 20 Aprile 2019
GRANZETTE
ROVIGO È una mostra dedicata al passato e a ciò che resta degli ex ospedali psichiatrici in Italia I percorsi della pazzia, che all'ex manicomio di Granzette sarà inaugurata oggi alle 14 dall'associazione I luoghi dell'abbandono. Allestita nel padiglione 5, la mostra sarà aperta anche domani, dalle 10 alle 18. Il contributo d'ingresso è di 5 euro ma a I percorsi della pazzia non potranno entrare i minori. «Sono troppo crude le immagini di alcuni dei 40 video che saranno proiettati nei monitor sistemati lungo il percorso, alcuni con le procedure mediche dell'epoca come l'elettroshock e la lobotomia - spiega il presidente de I luoghi dell'abbandono Devis Vezzaro - Altre immagini mostrano ciò che era la vita al manicomio di Volterra o al Mater Domini di Nocera Superiore, ad esempio, oppure sono video di ispezioni ministeriali. Insieme ai luoghi e agli oggetti che la mostra ospita, I percorsi della pazzia vuole ricordare la tragedia e la crudeltà delle condizioni di vita delle persone internate, prima della rivoluzione della legge Basaglia».
NUOVE RASSEGNE
Negli spazi dell'ex ospedale psichiatrico di Granzette, che l'associazione I luoghi dell'abbandono ha in comodato d'uso dall'Ulss 5, potrebbero arrivare nel 2020 anche nuove rassegne: la mostra multisensoriale Il silenzio assordante di Chernobyl, che l'associazione aveva già proposto a Recoaro Terme con oltre 9mila visite, e poi iniziative dedicate alla tragedia del Vajont e al ricordo delle vittime dei campi di concentramento. «Da domenica visiterò i campi di sterminio in Polonia: l'idea è di ricostruire a Granzette gli ambienti di un campo di concentramento, per non dimenticare», spiega Vezzaro. Giovedì è stato possibile visitare in anteprima I percorsi della pazzia. «Attraverso le consulenze di alcuni ex infermieri - ha raccontato Vezzaro - abbiamo ricostruito gli ambienti com'erano, impiegando materiali anche di altri ospedali psichiatrici. La ricostruzione è il più fedele possibile all'originario, tranne l'ambiente dove è stata allestita una stanza per le autopsie. Il piano terra era occupato per la maggior parte dal refettorio ed è rimasta la camera con le culle dove venivano accolti bambini deformi e abbandonati. Al primo piano, invece, c'erano i dormitori e tra le stanze, una è stata dedicata alla corrispondenza negata, cioè le lettere degli internati, e un'altra ai graffiti di Nof4 cioè Oreste Fernando Nanetti».
FONDI PER IL RESTAURO
A Volterra i circa 35 mila euro che I luoghi dell'abbandono e l'associazione Inclusione, graffio e parola avevano raccolto con le visite organizzate nel manicomio dismesso, sono stati devoluti al restauro e al recupero dei graffiti di Nof4, internato a Volterra nel 1958, che aveva inciso sui muri esterni della sezione giudiziaria dell'ex ospedale psichiatrico toscano. «A Rovigo - ha annunciato Vezzaro - se la mostra avrà un buon seguito, l'obiettivo è dedicare queste risorse alla ristrutturazione del padiglione 5, l'unico immutato da quando è stato realizzato tra il 1907 e il 1910, per allestirvi un museo sulle condizioni di vita negli ex ospedali psichiatrici». Solo oggi, la mostra a Granzette ospiterà anche alcune teatralizzazioni per ricostruire quelle condizioni di vita, con gli attori Gianni Calastri (Letture di corrispondenza negata), Remo Lenci (Libera tutti, per raccontare la Legge Basaglia), Andrea Trafeli (Io sono Nof) e con il gruppo Theatro in Jeans. Durante l'apertura de I percorsi della pazzia sarà possibile anche visitare il parco secolare dell'ex manicomio.
Nicola Astolfi
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