Gaffeo: «Non andrà al Maddalena»

Mercoledì 19 Febbraio 2020
IL DIBATTITO
ROVIGO Con una lunga e articolata esposizione il sindaco Edoardo Gaffeo scioglie ogni dubbio sul suo operato in merito all'ampliamento del tribunale e all'arrivo in città del carcere minorile: nessuna speranza per il tanto temuto trasloco all'ex ospedale Maddalena e ferma convinzione che solo una forte azione politica possa fermare l'arrivo dell'istituto penale minorile in via Verdi. Secondo il sindaco, infatti, bloccarne l'arrivo «è difficilmente percorribile, ma non impossibile. Se arrivasse una decisione politica, l'amministrazione giudiziaria potrebbe ricevere un contrordine e prevedere una rimodulazione dell'intervento. Questo è quanto mi è stato riferito».
SOTTO ACCUSA
Il primo cittadino, durante la seduta consiliare di ieri, è sembrato lui stesso in un'aula di giustizia, visto il clima che si era venuto a creare nei giorni precedenti. In molti, infatti, sia tra i banchi del parlamentino che tra il pubblico, aspettavano una risposta ai documenti trapelati la scorsa settimana, secondo i quali pareva avesse lui stesso suggerito al Ministero della Giustizia il trasloco in Commenda del tribunale, lasciando così intendere che volesse andare contro quella raccolta firme che lui stesso, in campagna elettorale, aveva promosso per il mantenimento delle aule giudiziarie in centro storico. In realtà, come lui stesso ha spiegato, quello stesso documento, estrapolato dal contesto, ha dato vita ad «una serie di accuse di varia natura» che non corrisponderebbero a quanto in realtà è stato fatto e, soprattutto, comunicato agli organi statali preposti.
IL DOSSIER
Introdotto della presidente del Consiglio Nadia Romeo, il sindaco ha consegnato ai consiglieri un dossier informativo con tutto il materiale disponibile negli uffici comunali. Spiega di avere trovato una breve sintesi di un incontro interlocutorio del novembre 2017 tra il suo predecessore e il presidente del tribunale rodigino. Poi, nel febbraio 2019, il commissario prefettizio (Nicola Izzo, ndr) ha ricevuto dagli uffici comunali una ricognizione degli spazi attualmente usati per le attività della giustizia. In questa nota appare per la prima volta il riferimento all'ipotesi di trasferimento del Tribunale al Censer. Proprio su questo si concentra Gaffeo, spiegando che la raccolta firme fatta in primavera ha ottenuto il «risultato almeno parziale della sparizione della ipotesi Censer», ovvero fuori dal centro storico. Successivamente, il primo cittadino illustra una serie di tavoli tecnici, sia prima che dopo la sua elezione, in cui si è continuato a parlare dello spostamento in zona fieristica del palazzo di giustizia, salvo poi smettere di parlarne a settembre. Arrivato a discutere di quella mail incriminata, il sindaco spiega di avere ricevuto la «richiesta di verificare se l'ipotesi di potenziare il trasferimento del tribunale al Maddalena poteva rientrare nelle finalità del Bando Periferie. La richiesta (del Ministero, ndr), era propedeutica ad un incontro che poi si è svolto alla presidenza Consiglio dei Ministri, finalizzato a capire se all'interno della definizione dell'interesse pubblico questa fosse una ipotesi in linea teorica percorribile». Poi aggiunge, però, di avere illustrato che «la destinazione prevista del Maddalena è principalmente riservata alle attività: dell'archivio storico documentale al piano terra; degli uffici di anagrafe e servizi sociali al primo piano; urbanistica, Suap e ambiente al secondo piano; una sala conferenze al terzo e, infine, locali tecnici al quarto piano».
Concludendo, Gaffeo ha poi mostrato una lettera al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Achille Variati per chiedere che «il progetto del carcere minorile sia da considerarsi definitivo o suscettibile di una revisione sulla base delle istanze della comunità cittadina».
Alberto Lucchin
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