Gaffeo: «Controlli sì ma le strade aperte»

Martedì 20 Ottobre 2020
PALAZZO NODARI
ROVIGO «Un decreto poco chiaro che dà troppa responsabilità ai primi cittadini». Le riunioni a palazzo Nodari, ieri, sono iniziate dal primo mattino per cercare di interpretare e dare applicazione all'ultimo decreto Conte che lancia ai sindaci la palla del controllo sugli assembramenti lungo le vie e nelle piazze delle città. Gaffeo, ieri mattina, si è subito confrontato con l'assessore alla Cultura Roberto Tovo per lo stop a convegni, eventi, riunioni e conferenze in presenza, secondo le nuove disposizioni. Limitazioni che impongono la cancellazione di diversi appuntamento di quel che resta dell'Ottobre rodigino. Il capitolo fiera, infatti, era stato affrontato dall'amministrazione nei giorni scorsi con l'annullamento dell'evento autunnale proprio a causa dell'emergenza in atto. Una decisione che aveva suscitato qualche polemica tra i commercianti, poi rivelatasi in linea con le indicazioni arrivare a livello centrale. A preoccupare ora il sindaco di Rovigo, è la discrezionalità lasciata ai singoli Comuni di chiudere strade, vie e piazze troppo affollate.
LA PREOCCUPAZIONE
«Il clima è di forte preoccupazione - ha spiegato Gaffeo - non è chiaro chi deve fare cosa e con quali mezzi. Secondo la bozza circolata in un primo momento, i primi cittadini avrebbero potuto disporre la chiusura al pubblico, dopo le 21, di vie o piazze nei centri urbani dove si possono creare situazioni di assembramento. Poi il riferimento ai sindaci è stato tolto e all'articolo 1 del decreto si legge che delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico dopo le 21». «Se c'è un quartiere da chiudere lo decidono i sindaci - ha chiarito il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia - quest'ultimi sanno che lo Stato è al loro fianco 24 ore su 24, dobbiamo tornare alla collaborazione massima». «Boccia deve spiegarci su quali basi legislative i sindaco possono fare tali ordinanze - fa notare però Gaffeo - l'emanazione di disposizioni nel territorio comunale in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale, la competenza all'adozione spetta al sindaco. Qui siamo di fronte a un'emergenza nazionale, oltre ciò la competenza dei primi cittadini. Ecco che va fatta subito chiarezza dal punto di vista legislativo per rendere efficaci ipotetici provvedimenti restrittivi».
Il primo cittadino aggiunge che «per quanto riguarda Rovigo, non ci sono situazioni particolarmente allarmanti sul fronte degli assembramenti da portarci a chiudere quartieri o strade». A preoccupare il Comune è la partita dei controlli a bar e ristoranti che dovranno sottostare a nuove strette sul fronte degli orari. «Sicuramente i controlli verranno intensificati - riprende Gaffeo - ovviamente in base alle nostre forze, non disponiamo del terzo turno della Polizia locale per la sera, con l'attuale personale in servizio riusciamo a effettuare controlli fino alle 20. Sul fronte di parchi e piste ciclabili, vista anche la stagione, la situazione del capoluogo non sembra presentare criticità in merito ad assembramenti. Non sono previsti sigilli, come la scorsa primavera, ad aree verdi o ciclabili».
Il Comune non prevede, insomma, per il momento, una caccia alla corsetta, in quanto lo scenario attuale non è quello di inizio pandemia, anche se l'attenzione sul fronte delle aree pubbliche resterà comunque alta. «Con le precauzioni del caso di può continuare a vivere normalmente - aggiunge l'assessore alla Sicurezza Patrizio Bernardinello - i cittadini si devono rendere conto che comportamenti scorretti, come il mancato uso della mascherina e gli assembramenti, peggioreranno la situazione sul fronte delle chiusure e restrizioni. Se vogliamo continuare ad andare al ristorante, al bar, al parco, nei negozi, basta osservare con attenzione le regole. In caso contrario, non solo scatteranno sanzioni, ma ci sarà una ricaduta negativa economica dovuta all'incremento dei casi e relative nuove restrizioni».
Roberta Merlin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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