Gaffeo: «Attendo atti concreti da chi finora remava contro» `

Mercoledì 5 Maggio 2021
Gaffeo: «Attendo atti concreti da chi finora remava contro» `
MUNICIPIO
ROVIGO «Ritirare le mie dimissioni? Non prima di avere ricevuto un atto concreto da parte di chi mi ha remato contro». Inizia a intravedersi una luce in fondo al tunnel della crisi comunale che sabato scorso ha portato alla rinuncia di Edoardo Gaffeo alla carica di primo cittadino di Rovigo. Il sindaco, messo in minoranza da alcuni consiglieri del Pd sulla questione della futura sede del Tribunale, venerdì aveva infatti maturato la decisione di dimettersi, concretizzata l'indomani.
Dopo giorni di silenzio stampa e sfoghi lanciati esclusivamente attraverso i social, Gaffeo, ieri mattina, è ricomparso lungo i corridoi di Palazzo Nodari. «In realtà non ho smesso di lavorare - spiega subito il primo cittadino - ci sono questioni cruciali come l'arrivo a settembre della nuova facoltà di ingegneria all'ex Celio, che non possono essere rinviate. Si rischierebbe di perdere questa importante opportunità e la città non se lo può di certo permettere».
ATTIVITÀ ORDINARIA
Secondo il Testo unico degli enti locali, Gaffeo, dal momento del deposito delle dimissioni, ha ancora 20 giorni per ripensarci. Nel frattempo, sindaco, giunta e consiglio possono svolgere le funzioni relative all'ordinaria amministrazione. Trascorso il tempo utile per il ritiro delle dimissioni, inizia la procedura di scioglimento del consiglio e cessano tutte le cariche.
VERIFICA INTERNA
Nonostante il sindaco continui, in questi giorni, a preoccuparsi del futuro della città, sulla crisi, precisa, «non ho alcun ripensamento. Non sto tornando sui miei passi, per andare avanti c'era bisogno di una verifica di maggioranza. Continuerò il mio mandato solo se ci saranno i presupposti per farlo. Per il momento ho ricevuto attestati di solidarietà da più fronti Pd. Mi ha fatto di certo piacere la telefonata del segretario del Pd Enrico Letta; segnale sicuramente importante. Ma di fatto, non ho ancora visto quell'atto interno concreto che reputo indispensabile per ritirare le mie dimissioni».
Lungo i corridoi della parte dissidente dei Dem che con il sindaco e la sua Civica, fin dall'inizio, non sono mai andati d'accordo, l'ipotesi di farsi da parte non sembra però essere presa in considerazione. «Nel frattempo - aggiunge orgoglioso Gaffeo - ammetto di essere stato davvero sorpreso dalla grande ondata di solidarietà che mi ha travolto in questi giorni. Ho ricevuto centinaia di telefonate e messaggi anche da parte di tanti cittadini. Sono davvero commosso del sostegno e dell'incoraggiamento ad andare avanti».
GIORNI DECISIVI
E così «i prossimi tre giorni - assicura il sindaco - saranno decisivi. Farò anche una diretta attraverso i canali social del Comune (stasera alle 21, ndr) per spiegare ai cittadini le ragioni delle mie dimissioni. Voglio fare chiarezza anche in merito a delle ricostruzioni della vicenda che sono state falsate. Le cose non sono infatti andate proprio come qualcuno ha dichiarato sui giornali».
Entro fine settimana i cittadini saranno informati se la città verrà affidata, nei prossimi mesi, al terzo commissariamento delle ultime tre amministrazioni, oppure se al timone del Comune continuerà a esserci il professor Gaffeo, appoggiato da una maggioranza, questa volta, più solida e coesa della precedente.
IN GIUNTA
Ottimista sul dietrofront del sindaco è l'assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Favaretto. «La mozione sul Tribunale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso - evidenzia - la crisi è stata inevitabile, ma ora mi auguro che per il bene della città, l'attività dell'amministrazione possa andare avanti, in ballo ci sono infatti tanti progetti importanti. Il bene della città deve prevalere in questo momento e penso che sarà così».
La chiamata di Letta al sindaco , secondo l'assessore ai Lavori pubblici, «è stata determinante: il Pd ora deve fare in modo di fare rientrare la crisi. La città ha bisogno del sindaco soprattutto in questo momento così delicato in cui la pandemia, non solo ha rallentato la macchina burocratica, ma ha messo in difficoltà tante famiglie».
Roberta Merlin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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