Forza Italia lo ha messo al bando: per Conchi è solo questione di giorni

Venerdì 19 Gennaio 2018
RIMPASTO DI GIUNTA
ROVIGO Ezio Conchi pare ormai abbia accettato la condanna impostagli dalla nuova Forza Italia di cui non si sente parte, ma rigetta le accuse di non accettare il direttivo polesano del partito.
FATTO FUORI
Ha capito che la carica di vicesindaco gli verrà presto revocata ma a passare per traditore non ci sta.
«Ci tengo a precisare che se vogliono farmi fuori possono inventarsi scuse ma non dicano bugie - esordisce Conchi -. Dire che non riconosco il direttivo e il suo commissario è falso. Io riconosco il commissario Piergiorgio Cortellazzo perché nominato dal commissario regionale Nicolò Ghedini in conformità con le regole del partito. Riconosco anche il direttivo provinciale di Forza Italia perché nominato dal commissario provinciale. Ho solo detto, e lo ripeto, che non intendo entrare nei direttivi provinciale e comunale perché, a mio avviso, in questa fase è preferibile mantenere una doverosa neutralità, in attesa che la situazione elettorale si calmi e si formalizzi. Attualmente la situazione è febbrile per varie ragioni facilmente comprensibili e io, in questo caso, preferisco rimanere nella mia posizione».
MAGGIORANZA CONTRO
Conchi è vicesindaco e assessore sin dall'insediamento del sindaco Bergamin. Tra loro pare che i rapporti siano sereni. I problemi sono con coloro che compongono la maggioranza. Tutto è iniziato durante l'estate, quando il commissario provinciale e senatore Bartolomeo Amidei è stato rimosso dal suo incarico provinciale, sostituito dal padovano Cortellazzo. Questo episodio ha scaturito una feroce faida interna al partito di Silvio Berlusconi, con epurazioni e rientri eccellenti come Paolo Avezzù e Andrea Bimbatti. Conchi, nel frattempo, è rimasto al suo posto nella giunta leghista di Bergamin, mentre dentro il suo rinnovato partito in molti gli hanno chiesto un passo indietro.
«IO RIMANGO QUI»
Davanti al suo no, pare si siano rivolti direttamente al sindaco perché gli revocasse la nomina garantendo a Bergamin una maggioranza sempre pronta e compatta a sostenerlo. Il problema, però, è che un rimpasto di giunta non servirebbe a cambiare la composizione del consiglio e un addio di Conchi potrebbe far perdere almeno un altro voto alla gracile maggioranza di Palazzo Nodari. Attualmente i numeri Bergamin li ha, ma la serenità forse gli manca. Già in novembre l'assenza di un solo consigliere fece andare sotto la maggioranza.
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