Focolaio in Casa Albergo Raccolta fondi per Natale

Giovedì 3 Dicembre 2020
IL FOCOLAIO
LENDINARA Sessantun anziani contagiati, di cui due ricoverati in ospedale e quasi tutti gli altri asintomatici, e una ventina di operatori positivi compongono quello che nella Casa albergo per anziani di Lendinara è ormai un bollettino della lotta contro il Covid-19.
Non sono giornate semplici quelle che si vivono dentro la struttura che due settimane fa ha riscontrato il primo caso di contagio in un operatore e ora deve arginare la trasmissione del virus.
CASI DIFFUSI
I casi di positività tra gli anziani si concentrano tra il soggiorno Iris, trasformato in un nucleo Covid per affrontare l'emergenza, gli adiacenti nuclei Mimosa e Tulipano e, in misura minore, il soggiorno Viola. I numeri in questo momento preoccupano, ancor più se si pensa che attualmente più di un quarto degli ospiti della casa, che ha duecento residenti, sono risultati positivi.
«Nella quasi totalità dei casi si tratta di persone asintomatiche, qualcuno con lievi sintomi, due ospiti invece sono stati ricoverati in ospedale per sintomi riconducibili al Covid-19», spiega il direttore Vittorio Boschetti. I vertici della Casa albergo si aspettano che i numeri possano ancora evolvere, e l'aumento riscontrato di giorno in giorno è anche effetto dei costanti screening con tamponi che vengono effettuati ormai con cadenza praticamente quotidiana. «L'impegno è tanto per cercare di interrompere la catena di contagio e contenere i casi all'interno dei nuclei interessati continua Boschetti . L'emersione di nuovi casi è effetto dell'assidua ricerca che facciamo non solo con tamponi rapidi antigenici, ma anche con tamponi molecolari che ci consentono di rilevare anche casi con bassa positività. Di fatto stiamo riscontrando ora i contagi avvenuti tra una e due settimane fa, prima che emergesse il primo caso di positività accertato. Questa è la settimana più complessa, speriamo di vedere spiragli di luce».
Col supporto dell'Ulss 5, la struttura ha messo in atto ogni protocollo possibile, ma nel contempo cerca anche di andare incontro alle esigenze affettive ed emotive degli ospiti e dei familiari ripristinando la possibilità di contattare telefonicamente le persone in isolamento, cosa non scontata perché richiede la sanificazione del dispositivo utilizzato e la presenza di un operatore attrezzato di tutto punto con sistemi protettivi, tenendo costantemente informati i familiari sulle condizioni di salute dei loro cari e mettendo a disposizione per tre ore al giorno psicologhe e assistenti sociali che al telefono danno supporto alle famiglie per affrontare il momento di angoscia. Nella delicata situazione, Casa albergo fa i conti anche con la carenza di personale, perché avendo una ventina di operatori in quarantena deve trovare il modo di sopperire comunque alle necessità.
«Stiamo cercando figure professionali qualificate sia in modo diretto, sia tramite cooperativa e agenzia interinale, ma in questo momento critico non è semplice trovare infermieri e operatori socio-sanitari», aggiunge Boschetti.
RACCOLTA FONDI
Intanto anche i costi per affrontare l'emergenza crescono, così una campagna di raccolta fondi ideata nelle scorse settimane è stata lanciata in questi giorni difficili per acquistare un letto elettrico, un materasso antidecubito e un carrello per le emergenze in modo da poter attrezzare nuove stanze adibite ad astanteria. Tramite il sito www.retedeldono.it, in cui si può trovare il progetto, la Casa albergo chiede aiuto per difendere gli anziani e offre in cambio ai donatori simpatiche ricompense, una foto con gli auguri di Natale di Penny, il labrador che nella struttura si occupa della pet therapy e fa da mascotte per gli ospiti, o le ricette delle nonne della Casa per preparare manicaretti della tradizione locale e familiare.
Ilaria Bellucco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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