Finisce a processo con l'accusa di aver tirato calci al proprio cane

Mercoledì 20 Novembre 2019
ANIMALI MALTRATTATI
ROVIGO Nel processo che è iniziato ieri la persona offesa non può costituirsi parte civile. Perché non è una persona, bensì un cane. Per la precisione, un pastore tedesco. L'imputato è il suo padrone, chiamato a rispondere dell'ipotesi di reato di maltrattamento di animali. A difenderlo è l'avvocato Dania Pellegrinelli, mentre fra chi punta il dito contro di lui c'è la Lega del cane di Rovigo. Proprio alcuni esponenti dell'associazione ieri sono sfilati come testimoni dinnanzi al giudice Sara Zen, raccontando di come, fra l'altro, proprio durante la manifestazione Dog & The City-Festa del cagnolino nel maggio dello scorso anno, organizzata ai giardini delle Torri, avrebbe seminato scompiglio cercando di aizzare il proprio cane contro gli altri. In questo caso, nulla di penalmente rilevante, ma i volontari della Lega del cane hanno spiegato che l'uomo, il 51enne Daniele Nalin, rodigino, avrebbe maltrattato il proprio cane e che per questo era già stato segnalato sulla loro pagina Facebook.
GLI EPISODI
Nel capo d'imputazione sono riportati tre episodi così come ricostruiti dall'accusa: in un caso lo avrebbe colpito con calci sul dorso e sulla testa, tirandolo anche per la collottola, in un altro gli avrebbe afferrato violentemente il muso urlandogli contro, in un altro, infine, dopo averlo fatto sdraiare a terra, gli premeva con un piede sul collo. Questo, sempre secondo l'accusa, provocando al cane «uno stato di inutile sofferenza». Il 51enne deve rispondere anche di rifiuto di dare indicazioni sulla propria identità, sempre per un episodio legato al cane, nell'estate del 2018: l'animale non era al guinzaglio ed avrebbe creato scompiglio fra le mamme dei bambini che stavano giocando nel giardino..
F.Cam.
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