Ex San Michele, l'asilo per i senzatetto riaprirà

Giovedì 17 Ottobre 2019
SOCIALE
ROVIGO L'asilo per i senzatetto all'ex chiesa San Michele tornerà presto operativo e la rete pubblica di accoglienza si allargherà con alcuni appartamenti, nelle vicinanze dell'ex chiesetta e in centro. Il bando per l'affidamento dei servizi si rivolgerà a cooperative sociali e l'amministrazione comunale punta, così, a realizzare anche a Rovigo il nuovo approccio housing first, ieri tema del seminario al museo dei Grandi fiumi Dalla strada alla casa. Questo nuovo modello è un'urgenza dell'agenda europea, da cui trova risorse dedicate, e contrasta l'emarginazione adulta più grave fornendo ai senza dimora un alloggio prima di chiedere di cambiare stile di vita: l'idea di base è che soddisfatti i bisogni essenziali come la sicurezza e il cibo, sarà più facile migliorare la propria condizione, e tornare a integrarsi nella comunità. «Non è scontato in Italia che vi sia un diritto alla casa e che i senza dimora siano considerati dalla percezione comune come portatori di diritti», ha spiegato Giuseppe Dardes, coordinatore del Network Housing first Italia, che in mattinata aveva fatto formazione anche negli uffici comunali: ai Servizi sociali, all'Anagrafe, all'Ufficio Casa e alla Polizia locale. Perché Housing first, cioè prima l'alloggio, più che un progetto è un nuovo approccio: per contrastare l'emarginazione negli adulti «è necessario sviluppare nuovi modelli, trovando nel concetto di comunità nuove opportunità d'aiuto e dando interventi più personalizzati», ha detto l'assessore comunale al Welfare Mirella Zambello. Arcisolidarietà dal 2003 offre ospitalità con 8 posti letto all'asilo notturno Arcobaleno. Gli utenti sono in maggioranza stranieri, «per il 70-80% - ricorda la presidente Donata Tamburini -, mentre la parte rimanente sono italiani che hanno chiuso le relazioni con la famiglia, e sono persone vicine alla pensione. All'inizio si rivolgevano all'asilo le badanti che perdevano l'alloggio quando morivano gli anziani che seguivano. Ora non c'è più questo fenomeno: la tipologia è cambiata, e le difficoltà sono aumentate da quando è stato abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari».
Nicola Astolfi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci