Ex Maddalena, il Governo ridà speranze

Mercoledì 20 Novembre 2019
URBANISTICA
ROVIGO Si riaccende una speranza per la riqualificazione dell'ex ospedale Maddalena e della Commenda ovest. Ad annunciarlo, ieri pomeriggio, lo stesso sindaco Edoardo Gaffeo, insieme al segretario generale Alessandro Ballarin e al funzionario dell'Urbanistica Ruggero Tezzon, di ritorno da Roma per chiedere al Governo di scongelare i 13 milioni e mezzo di euro del Bando periferie degradate. Una volta nella capitale, il sindaco ha incontrato il segretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri, Giuseppe Renna, e l'architetto Carmela Giannino, coordinatrice della segreteria tecnica della presidenza del Consiglio, nonché capo commissione tecnica del Gruppo di monitoraggio, per fare il punto sulla situazione dell'ex ospedale la cui riqualificazione è messa nero su bianco dal progetto con il quale Rovigo si è aggiudicata, tre anni fa, il contributo previsto dal Bando periferie degradate.
Nel 2018 a congelare i soldi destinati al capoluogo polesano fu la decisione dell'ex Governo gialloverde di finanziare solo i cantieri già avviati. A restare fuori, dunque, anche Rovigo, colpevole di avere presentato all'ultimo il progetto di riqualificazione dell'ex ospedale e in alto mare sul fronte dell'avvio dei lavori. Peraltro inizialmente il bando finanziava le opere prima di farle, con questa decisione si è aperto un problema perché di soldi il Comune non ne ha.
NUOVE SPERANZE
«Esprimo un cauto ottimismo - ha fatto sapere ieri il sindaco di ritorno da Roma - siamo moderatamente fiduciosi». Ci sono, allora, buone possibilità di avviare la riqualificazione della Commenda e dell'ex polo sanitario. Ed ha annunciato una risposta del Governo a stretto giro: «In qualche settimana verrà presa la decisione definitiva - ha aggiunto il sindaco - speriamo l'operazione vada in porto».
Entro fine anno, dunque, il Comune saprà finalmente che futuro avrà l'ex ospedale, da venti anni abbandonato.
Insieme a questo c'è anche il parco. Una porzione è di proprietà del Comune e attrezzata da lungo tempo. L'altra parte, più grande e adiacente all'ex ospedale, è abbandonata a se stessa assieme all'edificio, divisa da una rete dall'area verde frequentata ogni giorno da famiglie e bambini.
LA STORIA
Il degrado dell'ex ospedale è sotto gli occhi di tutti, dai giardinetti pubblici si possono vedere le finestre addirittura murate per evitarne l'occupazione da parte di bande di criminali e senzatetto. Tre anni fa l'ex sindaco Massimo Bergamin, proprio al fine di mettere fine al degrado di questa parte della Commenda, aveva deciso di partecipare al bando ministeriale dedicato alle periferie degradate con un maxi progetto di riqualificazione dell'intero quartiere. L'idea originale erai quello di trasformare l'ex ospedale in una palazzina destinata agli uffici comunali, sede di servizi e della polizia locale. Non solo. Nel progetto era anche prevista la sistemazione delle strade e dei marciapiedi della Commenda. Il progetto aveva successivamente subito una serie di stop a causa delle difficoltà del Comune di trovare un accordo con il privato proprietario dell'area. A riprendere in mano la questione, la scorsa primavera, il commissario prefettizio Nicola Izzo con una convenzione Comune-Stato per il recupero dell'ex ospedale. Un passaggio necessario per permettere all'organo preposto alla valutazione dei progetti del Bando periferie a Roma di valutare la richiesta di rimodulazione che prevedeva la sistemazione di un quadrante di strade della Commenda ovest e il recupero dell'ex ospedale Maddalena, a eccezione dell'ultimo piano. La nuova convenzione però, a differenza di quella originaria, prevedeva l'erogazione del finanziamento solo a lavori avviati. Il Comune, in pratica, doveva pagare i primi lavori e farsi in seguito rimborsare dal governo. Ora la partita del Maddalena è in mano all'amministrazione targata Gaffeo che tra le ipotesi avanzate nelle scorse settimane, ha messo al vaglio anche quella di utilizzare gli spazi dell'ex ospedale Maddalena per la realizzazione del nuovo Palazzo di giustizia.
Roberta Merlin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci