Ex Maddalena, il giallo dell'ipoteca-fantasma

Sabato 17 Febbraio 2018
LA POLEMICA
ROVIGO Una questione da sanare che grava sull'ex sanatorio Maddalena, un'ipoteca che rischia di ipotecare anche il finanziamento da 13,5 milioni promessi dal Governo nell'ambito del cosiddetto Bando periferie. Ad ammettere che si tratti di un problema è lo stesso sindaco Massimo Bergamin, che in una nota ufficiale diramata ieri sottolinea come «dalla documentazione in atti, risulta in tutta evidenza che il Ministero è stato reso partecipe dell'ipoteca, problema, questo, a cui l'Amministrazione sta lavorando unitamente al Nucleo di valutazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri (gruppo di monitoraggio) per il superamento dello stesso».
DEBITO DI 4 MILIONI
A dare risalto al fatto che su tutta la partita incombe la questione dell'ipoteca a copertura di un debito nel confronti della Cassa di risparmio del Veneto per oltre 4 milioni di euro a fronte di una stima del valore dell'immobile dell'Agenzia delle Entrate di 3,9 milioni, è stato il consigliere del Movimento 5 Stelle Ivaldo Vernelli: «Perché è stato tenuto nascosto?», ha chiesto. Già a poche ore dalla conferenza stampa del consigliere pentastellato il presidente del consiglio Paolo Avezzù aveva replicato come fosse notorio che sull'ex Maddalena vi fosse un'ipoteca: «Non è un mistero, si è sempre saputo, già ai tempi in cui si ipotizzava di fare un Piruea. Altro che complotto». E la nota del sindaco Bergamin, mira proprio a smontare le accuse lanciate dal consigliere cinquestelle: «Si stigmatizza l'atteggiamento del consigliere Vernelli in quanto, grazie alle sue prerogative, che hanno tutti i consiglieri comunali, avrebbe potuto accedere agli atti e verificare subitamente, in luogo di rilasciare dichiarazioni alla stampa che, di fatto, gettano discredito sulla pubblica amministrazione e sui suoi funzionari generando tensioni inutili che rischiano di compromettere il buon andamento dell'azione amministrativa. Ci si augura che il Consigliere Vernelli, dopo aver esaminato gli atti depositati presso degli uffici competenti e aver accertato la sua condizione, tenga fede alla promessa di dimettersi».
«DELIBERA FANTOCCIO»
La replica di Vernelli è pressoché immediata: «Il sindaco riconosce che il consiglio comunale ha approvato una delibera fantoccio senza riferimento all'ipoteca. Ammette che il problema c'è, la soluzione non ancora. Per inciso: avevo fatto espressamente l'accesso agli atti, nella risposta nessun accenno all'ipoteca. Sono io che getto discredito o è lui che è bugiardo? Mi dimetto appena lo fa lui».
L'IRA DI BENETTI
A supportare questa ricostruzione, un'interrogazione sulla questione che arriva, per l'appunto, proprio da un consigliere comunale della stessa maggioranza che sostiene il sindaco, il leghista Fabio Benetti, nella quale sottolinea di aver appreso «con molto stupore e incredulità» dell'esistenza dell'ipoteca. Benetti, che ha votato a favore del programma di riqualificazione nel Consiglio comunale del 13 dicembre, pone al presidente Avezzù e al sindaco domande pesanti: «Perché nel proporre al consiglio comunale l'approvazione della delibera particolarmente elaborata non si è fatto menzione di tale gravame sull'immobile? Ritenendo il progetto, con relativo investimento, una parte rilevante e positiva del programma di questa maggioranza, l'affiorare di questa infelice novità può mettere in forse la realizzazione degli obblighi previsti dal bando? Erano a conoscenza Giunta e dirigenti di questa ipoteca? Perché nessuno ha ritenuto necessario informare il consiglio? Perché si ha sempre la impressione che ci sia una precisa volontà di raccontare le cose in modo parziale mettendo fortemente a disagio chi, come me, pur appartenendo alla coalizione di maggioranza e votando sempre i deliberati della giunta, è costretto a imparare molte cose dalla stampa locale?».
Francesco Campi
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