Ex consiglieri: «No al Minorile Bergamin doveva fermarlo»

Domenica 16 Febbraio 2020
EX CARCERE
ROVIGO «Non è la città adatta ad avere anche un carcere minorile. E la soluzione di trasferirvi quello di Treviso è sbagliata, perché anche l'ex casa circondariale di via Verdi è un carcere per adulti: se la sezione minorile là è incompatibile con gli spazi di un carcere per adulti, perché allora dovrebbe esserlo a Rovigo?».
Gli ex consiglieri comunali Livio Ferrari, Francesco Gennaro e Ivaldo Vernelli sono intervenuti sulla questione con un incontro all'hotel Regina Margherita, per chiedere al Comune di attivarsi con il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria affinché sia reso noto qual è l'impegno economico che ha già assunto per trasferire in via Verdi il carcere minorile di Treviso e per sapere le eventuali penali in caso di stop al progetto. Per fermare il quale, tuttavia, poco è stato fatto: la notizia del trasferimento è del 2016 «ed ero stato il primo a portarla in consiglio comunale», ha ricordato Ferrari. La gara di progettazione è stata aggiudicata nel novembre 2018 per un importo di poco inferiore a 722mila euro.
TRASLOCO SBAGLIATO
«La sezione minorile di Treviso può ospitare 17-18 persone ed è uno dei 18 istituti che in Italia - ha aggiunto Ferrari - sono una soluzione residuale alle misure alternative o di comunità. E poi a Treviso e Rovigo ci sono le stesse condizioni strutturali, quindi non serve a nulla. Anzi, non sappiamo se Rovigo riuscirà ad attrezzarsi per fare una comunità esterna di associazioni, imprese e cooperative che possano diventare la motivazione per i giovani in carcere a costruirsi un progetto, una volta finita la detenzione».
Quello che si sa è che «prima di chiudere la casa circondariale di via Verdi, la sezione minorile era stata sistemata: contiene una quindicina di celle ed è a ridosso del Tribunale».
COLPE STORICHE
Oltre alla rete di comunità per il reinserimento sociale dei giovani detenuti, l'eventuale carcere minorile a Rovigo richiede nuovi spazi, in particolare aree verdi. Per Ivaldo Vernelli,è evidente l'errore di programmazione da parte del Comune. E risale alle amministrazioni Baratella e Avezzù: «Perché non è stata fatta una variazione della destinazione urbanistica per restituire alla città uno spazio centrale, quando già si era deciso di costruire il nuovo carcere?», ha chiesto. E secondo Francesco Gennaro «le responsabilità dell'ex sindaco Bergamin per non aver fatto il necessario a fermare il progetto, sono evidenti e irrevocabili».
LA MOZIONE
Così, sostiene con Vernelli l'auspicio che il leghismo locale prenda esempio da quello trevigiano nell'opposizione al carcere e possa appoggiare una mozione unitaria che trovi in consiglio comunale «un escamotage» per fermare il progetto che dagli ambienti ministeriali, tuttavia, si dà per certo a Rovigo. Ferrari ha rivelato che nel 2002 c'era stato per il carcere minorile di Treviso il progetto di una nuova collocazione a dieci chilometri da quella attuale, ma trovò molte resistenze, e saltò.
Nicola Astolfi
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