EDILIZIA POPOLARE
ROVIGO «Chiediamo il ritiro della legge 39 del 2017 perché

Giovedì 22 Agosto 2019
EDILIZIA POPOLARE
ROVIGO «Chiediamo il ritiro della legge 39 del 2017 perché tutto l'impianto della nuova normativa è sbagliato». Si è presentato così il presidio con una quarantina di inquilini Ater, ieri mattina in piazza della Repubblica davanti alla sede dell'Azienda territoriale di edilizia residenziale, per dare voce alla protesta contro la legge regionale in vigore dal 1. luglio (ma che a Rovigo è stata applicata retroattivamente dal 1. gennaio a chi supera la soglia Isee di 20mila euro l'anno), perché parametrando gli affitti a reddito e situazione patrimoniale degli assegnatari, ha determinato aumenti del canone in 700 casi, secondo le prime stime, tra circa 3.800 alloggi dell'Ater polesana. Ci sono anche casi in cui il canone si è ridotto, invece, con il nuovo metodo di calcolo.
LA PROTESTA
Il presidio organizzato ieri, dopo una prima assemblea degli inquilini in Commenda, aveva i volti di chi sta facendo i conti con gli aumenti: «Non si può fare riferimento ai soldi in banca che ho ereditato dalla suocera: da un mese all'altro, senza preavviso, da 250 euro ora pago 560 euro d'affitto e ho 700 euro di pensione», spiegava una donna anziana. E un'altra: «Io da 70 a 420 euro». Lo Sportello sociale di Rifondazione comunista sostiene, insieme ad Adl-Cobas, la protesta perché possa organizzarsi in un comitato degli inquilini, con referenti nei caseggiati Ater a Rovigo e nelle frazioni, verso una manifestazione a palazzo Ferro Fini in autunno.
LE AZIONI
Ieri si sono svolti presìdi anche a Venezia, Verona e Padova, e a Treviso e Vicenza si stanno organizzando. Un nuovo appuntamento è fissato in via Galilei lunedì prossimo alle 18 per costituire il comitato. Ieri, oltre ai cartelli, c'era anche un totem di protesta per spiegare le situazioni degli inquilini. «Qui non ci sono furbetti, ma persone che hanno fatto sacrifici per mettere da parte qualcosa. Qualcuno mi ha anche detto: Ho solo messo da parte i soldi per il mio funerale», ha riferito il segretario di Rifondazione, Diego Foresti. E tra gli inquilini qualcuno ha aggiunto: «Quante volte dobbiamo pagarle queste case? Le abbiamo già pagate lavorando».
N.Ast.
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