Don trasferito, fedeli in sciopero

Sabato 18 Agosto 2018
Don trasferito, fedeli in sciopero
SAN PIO X
ROVIGO E' in subbuglio la comunità parrocchiale di San Pio X dopo la notizia che il parroco attuale, don Rossano Marangoni, lascerà a fine mese il proprio posto a don Guido Lucchiari, ora a Santa Maria Maddalena, nell'ottica della riorganizzazione messa a punto nei giorni scorsi dal vescovo Pierantonio Pavanello.
RITORNO NEL DELTA
Don Rossano Marangoni, originario della zona di Ariano, arrivato a Rovigo nove anni fa, prima come cappellano dell'ospedale e poi appunto a San Pio X, è destinato al ritorno nel Delta, prendendo in carico le parrocchie di Corbola e Santa Maria in Punta. Le acque nel quartiere orientale del capoluogo sono agitate, con i parrocchiani che nei mesi scorsi hanno più volte tentato di far desistere dall'iniziativa il vescovo, cercando di convincerlo a trattenere il prelato.
«Monsignor Pavanello non ci ha dato ascolto - si legge nei toni non sempre morbidi della lettera sottoscritta dai parrocchiani - Con questa scelta non ha fatto gli interessi della comunità, ma solo quelli della Curia, forse atti dovuti a don Guido Lucchiari e a don Valerio Valentini, quest'ultimo sacerdote cancelliere del vescovo stesso che arriverà come collaboratore parrocchiale, in quanto don Guido manterrà i suoi incarichi e spesso, come accaduto in questi anni e come testimoniato dai suoi ex parrocchiani, sarà assente per presenziare alle riunioni della Cei a Roma e ad altre assemblee istituzionali».
CONFRONTO DELUDENTE
Una decisione che non esitano a definire inspiegabile, citando al contempo le remore sollevate da Massimo Biancardi, sindaco di Castelnovo Bariano, altro comune interessato dalle modifiche. Sconcerto e dubbi sui trasferimenti decisi per una riorganizzazione della diocesi, nel nome della sempre più evidente carenza di nuove ordinazioni sacerdotali. Nei giorni scorsi una rappresentanza dei parrocchiani è stata ricevuta dal vicario generale, don Damiano Furini, in un incontro definito deludente poiché non sono date spiegazioni soddisfacenti per motivare l'avvicendamento. «Come comunità di San Pio X, chiediamo che il vescovo si ravveda su quanto deciso e che i provvedimenti presi vengano annullati, tenendo veramente conto delle necessità delle varie parrocchie, di quello che i parroci realizzano, dei rapporti che si instaurano - si sottolinea nella lettera - Con quale criterio il vescovo ha deciso di spostare determinati parroci? Non crediamo si sia basato sulla collaborazione del vicario generale, subentrato da pochi mesi a monsignor Claudio Gatti e quindi ancora inesperto riguardo alle varie situazioni della diocesi». Gli stessi abitanti del quartiere hanno sottolineato nell'intervento la bontà dell'operato di don Rossano Marangoni, rimasto quasi senza parole di fronte alla dimostrazione d'affetto e alla situazione generale.
LE PAROLE DEL PARROCO
«Sono avvicendamenti tipici, decisi dal vescovo, e non credo ci sia molto da dire - commenta il parroco diretto interessato nella vicenda - È anche abbastanza normale che le comunità si muovano o possano essere dispiaciute, ma sono cose che capitano. Nel nostro ruolo ovviamente una parte importante è quella di cercare di non creare tensioni: monsignor Pavanello sta cercando di organizzare la diocesi in maniera adeguata, con le forze che ci sono, che vengono sempre meno, e da qui nasce la necessità di trovare un equilibrio, di mettere nelle parrocchie più grandi preti più giovani, di accorparne altre, insomma di fare un po' quello che può e non è certo facile».
TRASFERIMENTO A SETTEMBRE
Non c'è ancora una data certa, ma il trasferimento dovrebbe diventare effettivo verso metà settembre. Perplessità, però, sono sorte anche per la figura del diacono e per il futuro della scuola dell'infanzia, implementata con migliorie e interventi antisismici da don Rossano negli ultimi anni. «Abbiamo un diacono - fanno presente i fedeli di San Pio X -, ma, forse per i troppi impegni personali, non è presente assiduamente e non riesce a dare sostegno ai vari gruppi della comunità, cosa che invece don Rossano fa costantemente, anche con la presenza quotidiana alla scuola dell'infanzia, fiore all'occhiello della parrocchia, gestita con cura e precisione. Ci domandiamo se i nuovi parroci riusciranno a far fronte a questa realtà così importante del quartiere o decideranno di rinunciarvi e darla in gestione ad organizzazioni esterne. Se dovesse succedere una cosa simile, sarebbe un fallimento per tutte le persone che vi si sono dedicate». Ulteriore nota stonata il fatto che proprio quest'anno ricorrerà il cinquantesimo anniversario della consacrazione della chiesa, con la data della santa messa solenne con lo stesso vescovo che era stata fissata per il 2 dicembre prossimo e che, a questo punto, sarà celebrata con un parroco fresco di nomina, e con la decisione di non effettuare le migliorie già previste e autofinanziate dai parrocchiani di riverniciatura delle murature interne e di acquisto di un organo.
Andrea Gardina
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci