Domenica in piazza per i no-chiusure

Venerdì 30 Ottobre 2020
LA MOBILITAZIONE
ROVIGO Partirà da Rovigo e coinvolgerà anche il resto delle città venete, la seconda grande protesta degli imprenditori del mondo della ristorazione e dello sport, messi in ginocchio dall'ultimo decreto anti covid. Domenica, alle 20, nel giorno di Ognissanti, ad ospitare la maxi protesta contro le chiusure decise al fine di arginare la pandemia in corso, questa volta, sarà infatti piazza Matteotti, dove sono attese, oltre ai lavoratori e imprenditori della provincia, anche alcune delegazioni provenienti da diverse città del Veneto.
ORDINE E MODERAZIONE
«Sarà una manifestazione pacifica. Chi alzerà i toni con slogan politici o atti violenti verrà immediatamente allontanato. Spiegano gli organizzatori di Coming soon, il nome scelto per l'evento creato da il 38 enne Paolo Furegato e la 49enne Laura Vallin, ieri a palazzo Nodari per chiedere al vicesindaco Roberto Tovo la possibilità di utilizzare la rete elettrica per fare funzionare i microfono con i quali gli imprenditori del mondo della ristorazione e dello sport racconteranno le loro storie e suggeriranno possibili soluzioni alternative allo stop imposto da Roma. Furegato, istruttore in una palestra di Rovigo, l'altro giorno ha aperto una pagina evento sul social, un invito a mandare in onda una secondo protesta dei lavoratori ed imprenditori dei settori messi in ginocchio dal Dpcm, ossia bar, ristoranti, alberghi, agriturismi, palestre e impianti sportivi.
«In poche ore si è creato un tam tam incredibile che è arrivato anche fuori provincia spiega l'istruttore . Molti esercenti della città mi hanno contattato per partecipare alla manifestazione che, in un primo momento, era stata simbolicamente organizzata in piazza Garibaldi. Sono stato dunque messo in contatto con Laura Vallin che per la Cna dà assistenza alle imprese, interessata, in modo autonomo, a sostenere l'evento. Abbiamo subito fatto squadra e, dopo poche ore, siamo andati dal prefetto per chiedere le autorizzazioni. La questura ci ha consigliato, per ragioni di sicurezza, di spostare la protesta in piazza Matteotti. In caso infatti di disordini, che, sottolineo, non dovranno assolutamente esserci in quanto il tono della manifestazione è totalmente pacifico, ci si può allontanare con più facilità».
Alla manifestazione organizzata di domenica sera per dare la possibilità anche a esercenti ed albergatori da fuori Rovigo di arrivare in città, parteciperanno anche alcune delegazioni provenienti da altre città venete, come Verona e Treviso. Più di 400 coloro che hanno accettato virtualmente di partecipare. Un numero che fino a domenica potrebbe addirittura raddoppiare.
«LAVORIAMO IN SICUREZZA»
«Non scendiamo in piazza per fare rumore o creare disordine spiegano gli organizzatori ma per cercare di trovare una soluzione alternativa a queste chiusure che, in particolare per il mondo dello sport e delle palestre, sono una vera e propria condanna a morte con centinaia di lavoratori costretti a casa, pur avendo la possibilità di lavorare in sicurezza. L'ultimo Dpcm ha infatti deciso lo stop per palestre, piscine ed impianti sportivi, un dramma per tutto il settore. Siamo il mondo del lavoro che vede azzerare le fatiche di una vita, che vuole essere ascoltato e che dice no a questi provvedimenti che suonano come un colpo fatale alla nostra economia. Abbiamo riaperto con enormi sacrifici, ci siamo adeguati ai protocolli di sicurezza, le nostre attività sono sicure. Perché ci fate chiudere? Questa seconda chiusura continuano i promotori - porterà al fallimento di molte delle nostre imprese e la perdita di lavoro per migliaia di dipendenti. A rimetterci, non saranno solo le categorie direttamente penalizzate ma anche tutto l'indotto. A morire non sarà un'attività ma un'intera comunità. Siamo a poche settimane dall'inizio della stagione turistica invernale. Se non sarà revocato l'ultimo Dpcm, sarà una stagione di chiusura totale degli impianti sciistici, delle strutture ricettive con forti riduzione dei lavoratori stagionali. Ci stanno togliendo, attraverso un decreto amministrativo, lavoro, reddito, cultura e vita sociale. Noi veneti diciamo a gran voce: No alla criminalizzazione di intere categorie di lavoratori. Sarà una manifestazione pacifica con obbligo di mascherina, non verrà tollerata alcuna forma di violenza od offesa».
Roberta Merlin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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