DISAGI IN CITTÀ
ROVIGO In poche ore la pioggia di un mese. E anche il tranquillo

Martedì 21 Maggio 2019
DISAGI IN CITTÀ
ROVIGO In poche ore la pioggia di un mese. E anche il tranquillo Ceresolo è arrivato a farsi minaccioso, arrivando in alcuni tratti a lambire la sommità dell'argine. Come è successo all'alba di ieri a Cantonazzo, dove per sicurezza è stato chiuso dalla polizia locale, con il supporto della Protezione civile, il piccolo ponte di via Roverello Busa. Già domenica sera, del resto, il prefetto Maddalena De Luca aveva attivato il Centro coordinamento soccorsi, «convocato ove necessario al fine di intervenire tempestivamente per fronteggiare eventuali emergenze attraverso un'azione condivisa e coordinata tra i soggetti deputati, volta ad offrire assistenza alle persone e ripristinare i servizi essenziali».
ALLERTA GIALLA
La situazione nel corso della giornata di ieri è andata attenuandosi e l'emergenza è gradualmente rientrata. Resta comunque, sulla rete idraulica secondaria, l'allerta gialla, secondo il bollettino diramato dal presidio della sala del Centro funzionale decentrato della protezione civile regionale, valido fino alle 14 di oggi. Proprio a Venezia rivolge il suo appello il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin: «Mezzo Polesine allagato dopo la bomba d'acqua di domenica: la Regione chieda lo stato di calamità e si impegni a combattere sul serio i cambiamenti climatici. Questi fenomeni fuori stagione si stanno ripetendo con una frequenza sempre maggiore e non possono essere liquidati con dell'ironia: la lotta ai cambiamenti climatici deve essere al centro dell'agenda politica a tutti i livelli».
REGIONE IN ALLERTA
La risposta arriva dall'assessore regionale Cristiano Corazzari: «La Regione, e in particolare il collega assessore alla Protezione civile, sta monitorando costantemente le condizioni del territorio veneto. Le abbondanti piogge stanno creando non pochi problemi anche in Polesine: sono personalmente in contatto con numerosi enti e amministrazioni locali che stanno tenendo sotto controllo il territorio. Sarà valutata a breve la possibilità di chiedere anche per le aree della provincia di Rovigo maggiormente colpite lo stato di crisi».
ALLARME PER I COLTIVATORI
A rilanciare l'allarme è il presidente provinciale di Coldiretti Carlo Salvan: «La situazione meteorologica sta mettendo a rischio qualsiasi coltura: chiediamo l'intervento delle istituzioni a qualsiasi livello. La quantità di acqua scesa domenica in alcune zone, 130 millimetri di acqua in 4 ore, è pari a quella che sarebbe dovuta cadere in un mese, il Polesine deve fare i conti con quella che ormai si può definire una calamità naturale». Fra le colture a rischio, «i seminativi, sia quelli seminati che quelli da seminare, come la soia, i frutteti, le orticole, foraggi e la produzione di miele, tutte produzioni che già stavano conoscendo una situazione difficile. Prima l'inverno siccitoso, una primavera in anticipo a febbraio e marzo, poi il vento che ha allettato i cereali, seguito da giorni di pioggia accompagnati da sbalzi termici e infine le bombe d'acqua: una pazza primavera condizionata dai cambiamenti climatici». Coldiretti sta raccogliendo segnalazioni dagli uffici della provincia per richiedere lo stato di calamità: «La perturbazione più forte si è concentrata nel Medio Polesine rimarca Salvan - e ha creato allagamenti in diversi comuni, tra cui Costa, Lusia, Villamarzana, Villanova Del Ghebbo, Frassinelle, Pincara, Lendinara e Arquà Polesine. Fossi e scoli si sono riempiti velocemente allagando campi e serre. Sono già stati finanziati 23,1 milioni di investimenti per progetti esecutivi dei Consorzi di bonifica per ottimizzare la rete irrigua e contrastare il rischio siccità. Questi lavori serviranno ad aumentare la capacità del sistema consortile a fronte di eventi così improvvisi e violenti: dobbiamo essere pronti ad affrontare eventi climatici sempre più estremi».
Francesco Campi
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