DIOCESI
ROVIGO Il calendario della Caritas, alla decima edizione, anticipa il tema principale del Festival biblico di maggio 2018: Il futuro entra in noi, molto prima che accada. Questo lo slogan scelto dal direttore don Piero Mandruzzato con lo staff.
L'OBIETTIVO
«È una citazione della filosofa e scrittrice francese Simone Weil, che riassume quello che desideriamo raccontare: speranza. Ne sono state stampate tremila copie: mille saranno distribuite con il prossimo numero di La Settimana, le restanti si potranno trovare alla Caritas o nello studio del fotografo Giulio Cesare Grandi, che ha realizzato i 12 scatti con protagonisti dodici soggetti singoli e due coppie. A ognuno di loro è stato chiesto di produrre un pensiero su come vedono il futuro non tanto in ottica positiva, ma rispettando quella che è la realtà. Il calendario raccontare anche le le azioni svolte dalla Caritas e sono state evidenziate le festività religiose di qualunque fede».
Negli ultimi anni il calendario è passato dal rappresentare la voce della scuola di alfabetizzazione Vivere in Italia, all'universo Caritas, dando spazio a operatori, volontari, amici e conoscenti. «Non è stato un lavoro semplice per me - spiega Grandi - i ritratti non sono il mio genere di fotografia. È stata comunque una bella scommessa. Mi sono messo in gioco in un nuovo tipo di lavoro e pur avendo poco tempo a disposizione per conoscere le persone in foto, penso che il risultato sia apprezzabile. Ogni oggetto che compare non è stato messo lì a caso, ma rappresenta qualcosa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA ROVIGO Il calendario della Caritas, alla decima edizione, anticipa il tema principale del Festival biblico di maggio 2018: Il futuro entra in noi, molto prima che accada. Questo lo slogan scelto dal direttore don Piero Mandruzzato con lo staff.
L'OBIETTIVO
«È una citazione della filosofa e scrittrice francese Simone Weil, che riassume quello che desideriamo raccontare: speranza. Ne sono state stampate tremila copie: mille saranno distribuite con il prossimo numero di La Settimana, le restanti si potranno trovare alla Caritas o nello studio del fotografo Giulio Cesare Grandi, che ha realizzato i 12 scatti con protagonisti dodici soggetti singoli e due coppie. A ognuno di loro è stato chiesto di produrre un pensiero su come vedono il futuro non tanto in ottica positiva, ma rispettando quella che è la realtà. Il calendario raccontare anche le le azioni svolte dalla Caritas e sono state evidenziate le festività religiose di qualunque fede».
Negli ultimi anni il calendario è passato dal rappresentare la voce della scuola di alfabetizzazione Vivere in Italia, all'universo Caritas, dando spazio a operatori, volontari, amici e conoscenti. «Non è stato un lavoro semplice per me - spiega Grandi - i ritratti non sono il mio genere di fotografia. È stata comunque una bella scommessa. Mi sono messo in gioco in un nuovo tipo di lavoro e pur avendo poco tempo a disposizione per conoscere le persone in foto, penso che il risultato sia apprezzabile. Ogni oggetto che compare non è stato messo lì a caso, ma rappresenta qualcosa».