Dall'Ara si candida a Palazzo Celio con 24 ore di anticipo

Giovedì 11 Ottobre 2018
ELEZIONI IN PROVINCIA
ROVIGO Visti i colpi di scena degli ultimi giorni in una corsa verso la presidenza di Palazzo Celio che inizialmente sembrava dover essere una passeggiata con tutti gli amministratori mano nella mano, ieri mattina Ivan Dall'Ara, sindaco di Ceregnano, si è presentato, insieme a Federico Simoni, con un giorno d'anticipo rispetto alla scadenza, fissata per oggi alle 12, a depositare le firme a sostegno della propria candidatura. Ora il voto del 31 ottobre, aperto solo a sindaci e consiglieri comunali, sembra solo una formalità per Ivan il terribile. L'annuncio improvviso della sua corsa ha creato una tempesta nel bicchier d'acqua della politica polesana, costringendo schiere di leghisti a fare i conti con veri e propri mal di pancia, scornati dall'aver saputo del sostegno ufficiale della Lega alla sua candidatura a cose fatte, quando invece avevano ottenuto una convergenza unitaria sul nome del sindaco di Stienta Enrico Ferrarese. Poi, una volta balenata la possibilità di epurazioni, i mugugni contro il commissario provinciale, il padovano Fausto Dorio, risuonati in una riunione al Circolo del Tennis, presenti anche Cristiano Corazzari e Massimo Bergamin, sono stati messi a tacere.
«Raccogliendo le firme ho trovato convergenze inaspettate», spiega il sindaco della felicità. Dall'Ara, nato a San Paolo, appassionato di canto, in politica dai primi anni 80, oggi in Forza Italia ma con passaggi in diverse formazioni politiche e già presidente di Polesine Acque, ha ribattezzato Ceregnano il Comune della Felicità, con tanto di apposito assessorato. Grazie a questa trovata si è guadagnato anche la ribalta televisiva, arrivando ad occupare, seppur per pochi minuti, una delle poltrone più ambite d'Italia, quella di Pomeriggio 5 di Barbara D'Urso.
«Mia moglie (Antonella Bertoli, ndr), che è stata assessore e presidente del Consiglio provinciale, ha cercato di spiegarmi che mi stavo cacciando in un guaio, ma io amo le sfide e questa la voglio affrontare». Se non fosse convinto, desideroso di allargare i suoi confini politici da quelli ormai angusti della sola Ceregnano, non avrebbe forzato così. La Provincia, oggi, è svuotata di risorse e compiti. Il presidente uscente Marco Trombini ha più volte rimarcato come il ruolo da numero uno della Provincia gli abbia portato ben pochi onori ma molti oneri. Ma a Palazzo Celio si decidono anche questioni importanti, come la partita della pesca: per questo il Delta chiedeva garanzie. A fianco di questa istanza, anche i malumori dei vertici della Lega, avevano portato alla candidatura terza di Roberto Pizzoli, sindaco di Porto Tolle. Ma dopo un incontro chiarificatore, Pizzoli ha fatto un passo indietro. La candidatura alternativa di Francesco Siviero, sindaco di Taglio di Po, proposta dal Pd come per tastare il polso del censtosinistra, è un'azione di disturbo che non disturba. E non tutti sono convinti della bontà dell'operazione, una corsa a perdere, solo per ottenere un numero da spendere poi nella formazione delle liste unitarie per le elezioni per il consiglio provinciale del 31 gennaio.
F.Cam.
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