Corazzari: «Basta che il Comune aggiorni i propri piani urbanistici»

Venerdì 26 Giugno 2020
Corazzari: «Basta che il Comune aggiorni i propri piani urbanistici»
LA POLEMICA
ROVIGO Negli elaborati del Ptrc, il Piano territoriale regionale di coordinamento, una sorta di piano regolatore del Veneto, figura ancora la centrale Enel di Polesine Camerini. Questo ha portato ad un attacco veemente in aula da parte del consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin. All'indomani del caso scoppiato in Consiglio, arriva la risposta dell'assessore regionale all'Urbanistica Cristiano Corazzari, che definisce «irresponsabile l'uscita strumentale di Azzalin e del Pd, perché rischia, questa sì, di scoraggiare gli investitori e di far perdere opportunità di sviluppo al Delta. Sappiano, invece, i polesani che sul futuro del sito produttivo di Polesine Camerini e delle aree contigue di Porto Tolle la Regione ha istituito da tempo un tavolo tecnico, composto da Comune e dalle Direzioni della Regione, che sta già elaborando le strategie di rilancio turistico del Delta del Po anche dal punto di vista della pianificazione. La trasformazione della centrale e della vocazione urbanistica dell'area impone, infatti, un'attenta valutazione sulle implicazioni ambientali e paesaggistiche che l'azione di riconversione determinerà sulla qualità dei suoli e dei caratteri paesaggistici, ma anche sulla realtà socio-economica, del contesto locale e, più in generale, regionale. Azzalin può tranquillamente archiviare la matita rossa oppure, se preferisce, usarla per evidenziare il proprio errore quando ha parlato di contraddizione nella programmazione regionale: nessuna contraddizione, il nuovo Ptrc è un piano-cornice, che inquadra e sovraordina una ventina di piani di settore, da quello per la mobilità e trasporti, a quello per il turismo, da quello per l'agricoltura a quello per l'energia. È il piano per l'energia che, nel dettagliare la situazione esistente nel territorio veneto, indica la presenza della centrale Enel di Porto Tolle, ancora esistente e attualmente in via di dismissione. Non appena il Comune di Porto Tolle modificherà la pianificazione d'area, recependo i progetti di trasformazione turistica presentati da nuovi investitori, sarà possibile aggiornare il piano per l'energia e adeguare di conseguenza il Ptrc».
STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE
L'assessore leghista spiega come «il nuovo Piano territoriale regionale di coordinamento è un piano ricognitivo, che fotografa il percorso urbanistico del Veneto in chiave storica e organizza la pianificazione di settore in modo flessibile, aperto agli sviluppi futuri. Noi siamo per una programmazione flessibile, che nasce dal basso e in collaborazione con gli enti locali, e non da piani dirigistici calati dall'alto che nascono già vecchi e finirebbero per ingessare il Veneto. Il punto di forza del Ptrc 2020, rispetto a quello approvato 28 anni fa, sta proprio in questo: nell'essere uno strumento aperto e dinamico».
LA REPLICA
Secca la replica di Azzalin: «Corazzari se la prenda con chi continua a considerare il Polesine una provincia marginale, come se al di sotto dell'Adige non fosse più Veneto. È ridicolo che mi attacchi dopo che la Regione ha inserito una cartografia datata, e sbagliata, nelle tavole del Ptrc. Dovrebbe scusarsi e ringraziarmi perché ho fatto notare l'errore, evitando di mettere a rischio il progetto di trasformazione dell'area dell'ex centrale di Porto Tolle. La centrale Enel è un impianto dismesso e in via di smantellamento, la cartografia deve prenderne atto: non c'è alcuna attività ricognitiva che tenga. Le sue argomentazioni su provvedimento-cornice, filosofia flessibile sono un'improbabile arrampicata sugli specchi, tant'è che dovremo intervenire in Commissione per correggere la svista prima di riportare il Ptrc in Consiglio. Se, come dice il nome, è uno strumento di pianificazione, perché inserire una fotografia che guarda al passato? Lo scivolone del Delta è forse l'errore più evidente, ma non l'unico. Uno sbaglio di cui si è reso conto il relatore Calzavara, mentre Corazzari ha mostrato tutta la sua reattività uscendo dall'aula prima che finissi l'intervento, senza alcuna replica».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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