Coop Edeco, finisce nei guai uno dei soci

Venerdì 15 Dicembre 2017
Coop Edeco, finisce nei guai uno dei soci
SAN MARTINO DI VENEZZE
Concluse le indagini attorno alla richiesta retrodatata, per partecipare al bando per lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) a Due Carrare.
Il sostituto procuratore Federica Baccaglini ha chiesto il giudizio per Simone Borile 48enne residente a Battaglia Terme e Gaetano Batocchio di 43 anni residente a San Martino di Venezze, entrambi della cooperativa Edeco ex Ecofficina, e per la funzionaria della Prefettura Tiziana Quintario di 57 anni residente a Monselice ed ex vice presidente del consiglio comunale di Monselice.
LE ACCUSE
I tre, accusati a vario titolo di tentata truffa aggravata, falsità materiale in atti pubblici e turbativa d'asta, il 21 febbraio saranno davanti al Giudice dell'udienza preliminare per cercare di difendersi da queste accuse. Le indagini sono scattate a maggio dell'anno scorso quando altre due cooperative arrivate al secondo posto, hanno presentato denuncia ai carabinieri. A seguito dell'apertura del fascicolo in Procura, la cooperativa Edeco vincitrice del bando aveva rinunciato ad accedere ai fondi pubblici per 450 mila euro così suddivisi: 22.500 euro al mese per venti mensilità dall'aprile 2016 al dicembre del 2017.
IL BANDO SPRAR
Secondo l'accusa Gaetano Battocchio come legale rappresentante di Edeco, difeso dall'avvocato Francesca Tugnoli del foro di Bologna, e Simone Borile in qualità di consulente esterno della cooperativa difeso dal legale Giorgio Gargiulo, avrebbero modificato ad arte la data relativa all'inizio dell'accoglienza dei profughi in provincia pur di vincere il bando Sprar emesso dal comune di Due Carrare il 27 gennaio del 2016. Al momento di produrre gli atti la cooperativa, ancora secondo l'accusa, avrebbe presentato al municipio una convenzione con la Prefettura datata 6 gennaio 2014. Ma in realtà, sempre per l'accusa, quella convenzione sarebbe stata firmata il 14 maggio 2014.
LA RETRODATAZIONE
Perchè Battocchio e Borile la avrebbero retrodatata? Perchè il bando richiedeva una pluriennale e continuativa esperienza nel campo dell'accoglienza dei migranti. Tradotto, almeno due anni e un giorno di attività, un lasso temporale non in possesso della cooperativa Edeco. Ed ecco, ancora secondo l'accusa, che per accedere e vincere il bando è stata effettuata la retrodatazione. Ma chi avrebbe aiutato Battocchio e Borile nell'escamotage? Sarebbe stata la funzionaria della Prefettura Tiziana Quintario, difesa dall'avvocato Lino Roetta del foro di Vicenza, che fino all'inizio del 2016 si occupava a palazzo Santo Stefano della gestione dei profughi.
LA TALPA IN PREFETTURA
I carabinieri nel computer dell'ufficio della funzionaria hanno trovato la convenzione retrodata che, ancora per l'accusa, avrebbe favorito la vittoria del bando da parte di Edeco. Se l'impianto accusatorio dovesse reggere, gli inquirenti avrebbero la prova che la cooperativa aveva una talpa in Prefettura. Insomma, per aggiudicarsi l'appalto Edeco avrebbe presentato documenti falsi. Non coincide infatti la data di stipula della convenzione tra Prefettura e cooperativa. Se i tre finiranno alla sbarra quasi sicuramente il comune di Due Carrare e la Prefettura, si costituiranno parte civile per chiedere i danni.
Marco Aldighieri
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