«Contributi maggiorati a chi era in corsia nell'emergenza»

Lunedì 13 Luglio 2020
«Contributi maggiorati a chi era in corsia nell'emergenza»
PERSONALE SANITARIO
ROVIGO Una proposta di legge di iniziativa popolare per il riconoscimento di una maggiorazione contributiva convenzionale, utile agli effetti della determinazione della misura della pensione dei medici e di tutti gli operatori del servizio sanitario nazionale impegnato nel contrasto dell'epidemia Covid-19.
AVVOCATI MOBILITATI
Ad avviare l'iter sono stati dieci avvocati da ogni parte d'Italia. Polesine compreso, visto che del gruppo promotore fa parte anche l'avvocato Alessandro Micucci di Adria, che nei giorni scorsi si è presentato insieme ai nove colleghi, a Roma, alla cancelleria della Corte di Cassazione per la sottoscrizione del verbale che poi comparirà sulla Gazzetta Ufficiale.
RACCOLTA DI FIRME
Poi, seguirà la raccolta di firme: ne serviranno 50mila perché la proposta arrivi sui banchi del Parlamento e venga messa in discussione. «Insieme ai nove colleghi spiega Micucci - abbiamo costituito il comitato per la presentazione della proposta di legge d'iniziativa popolare, con lo scopo di riconoscere a medici ed operatori sanitari una contribuzione aggiuntiva, utile anche ai fini del calcolo della pensione per la quota retributiva, per ogni mese di attività lavorativa svolta in condizioni di emergenza sul fonte del contrasto all'epidemia da Covid-19».
CONTRIBUTI PIÙ RICCHI
La proposta è quella di una maggiorazione contributiva di tre mesi, per un massimo di 3 anni, utile a incrementare la misura del reddito pensionistico, che scatti automaticamente. Un progetto di legge che non arriva da persone che operano nel mondo della sanità, bensì da dieci avvocati, che hanno in comune l'aver ricoperto il ruolo di presidenti delle commissioni d'esame di abilitazione alla professione forense l'anno scorso.
RICONOSCIMENTO CONCRETO
«È una proposta disinteressata ribadisce Micucci -, che vuole dare un riconoscimento concreto e tangibile a chi si è speso in un momento emergenziale. Perché alle tante fanfare di poco tempo fa non sono poi seguiti provvedimenti concreti in favore del personale sanitario che tanto si è prodigato in tutta Italia: per questo abbiamo pensato di fare un'azione tangibile. Non facciamo parte di nessuna associazione o partito, lo facciamo come cittadini e professionisti, per dare una mano a chi ha dato una mano».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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