Contagi, dati peggiori di 6 mesi fa

Venerdì 30 Ottobre 2020
EMERGENZA SANITARIA
ROVIGO Nelle oscillazioni dei livelli quotidiani delle positività, i numeri restano altissimi anche in Polesine, superiori a quelli della prima fase epidemica: ieri sono emersi 53 nuovi contagi, praticamente la metà rispetto al giorno più nero, martedì, quando è stata superata quota 100, ma ben oltre il doppio dei 19 mercoledì. L'indicatore principale, quello dei ricoveri, fortunatamente cresce di due sole unità, con 47 pazienti complessivamente ospitati nei reparti Covid di Rovigo e Trecenta, per effetto dei tre ingressi e di una dimissione, in un paziente dimesso per il miglioramento delle sue condizioni dal reparto di Malattie infettive di Rovigo, che, ancora positivo, prosegue l'isolamento a domicilio. Sono invece stabili a otto i pazienti in Terapia intensiva, sette al polo Covid di Trecenta e uno all'ospedale di Rovigo.
DATI REGIONALI
Anche se il quadro polesano, pur più cupo rispetto ai mesi primaverili, appare ancora sotto controllo, è il numero di ricoverati a livello regionale, ieri arrivati a 876, a determinare l'eventuale ingresso nella fase tre del piano emergenziale, quella gialla, che scatta al raggiungimento dei 900 ricoveri in tutto il veneto e prevede una riduzione dell'attività ordinaria nei Covid hospital, quindi anche quello polesano di Trecenta, con il trasferimento delle attività d'urgenza. Le persone attualmente positive in Polesine sono 504, più di quante se ne erano registrate in totale da febbraio a ferragosto, quando il numero complessivo dei contagi da inizio epidemia era arrivato a 500 ed il virus, dopo la parentesi estiva, ha subdolamente e silenziosamente ripreso a circolare. Ad oggi il numero complessivo delle positività scoperte fra residenti in provincia ha raggiunto quota 1.160. Ben 1.105, invece, sono i polesani che in questo momento si trovano in isolamento domiciliare. Numeri mai visti prima.
SCUOLE COLPITE
Ieri, in particolare, è stato un giorno campale sul fronte scolastico. Perché sono stati ben sette i casi di positività in bambini o ragazzi in età scolare, che hanno fatto scattare tutte le procedure del caso. Due dei contagi sono sempre riferibili alla scuola media di Ca' Tiepolo, un vero e proprio cluster, con circa 25 casi fra studenti e professori, che è stata chiusa e la cui riapertura è stata fatta slittare al 4 novembre dal sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli. Due, invece, le scuole interessate a Rovigo: la scuola elementare Pascoli, dove ieri sono già stati eseguiti i tamponi ai compagni di classe del bambino di 9 anni trovato positivo perché contatto di persona positiva, nonché a insegnanti e personale Ata, tutti risultati negativi, e ad una scuola materna privata dove invece i tamponi verranno eseguiti oggi. Sono due i casi di contagio anche ad Adria, uno alla scuola media Marino Marin e uno alla scuola elementare Pascoli: in entrambi gli istituti i personale sanitario delle Usca ha già eseguito ieri i tamponi di screening a studenti e personale docente e non docente, senza che emergessero ulteriori positività. Il settimo caso di giornata è quello di un bambino di 5 anni che frequenta la scuola materna Bottoni di Papozze e, anche in questa scuola, i tamponi rapidi sono già stati eseguiti ieri ed hanno fortunatamente dato tutti esito negativo.
OSPEDALE SOTTO PRESSIONE
A proposito di focolai, cresce ancora il perimetro di quello che è scoppiato all'interno del reparto di Medicina dell'ospedale di Rovigo, con la positività di un altro infermiere emerso dall'ulteriore giro di tamponi di controllo: il quadro attuale è quindi di due infermieri, due medici, una tirocinante di Scienze infermieristiche ed 11 dei 36 degenti che occupavano il reparto quando sono emerse le prime due positività. Si attesta invece a 15 casi il focolaio nella casa di riposo La Residence di Ficarolo, numeri fortunatamente inferiori al momento a quelli prospettati mercoledì dal dg dell'Ulss Polesana, con la conferma di due nuove positività in altrettanti ospiti.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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