«Con queste schede i tagli alla sanità sono solo rinviati»

Lunedì 20 Maggio 2019
SCHEDE OSPEDALIERE
ROVIGO «La sanità pubblica del Polesine non ha avuto regali da nessuno: grazie alle manifestazioni di protesta in primis dei sindaci e della Cgil si sono semplicemente ridotti i tagli e ha conservato reparti estremamente importanti per i nostri servizi, tra questi la chirurgia e urologia di Adria e la terapia intensiva di Trecenta, oltre alla classificazione spoke di Adria».
L'ASSETTO SANITARIO
Il segretario della Fp Cgil Davide Benazzo interviene sull'ultima versione delle schede ospedaliere licenziate dalla Giunta regionale scendendo nei dettagli dei cambiamenti introdotti: «Di fatto, anche con le ultime modifiche, confrontando il tutto con la situazione esistente, diversa dalla programmazione 2013 mai arrivata a completa applicazione, questo è il risultato: l'ospedale di Trecenta perde l'apicalità di chirurgia e di anestesia e rianimazione, perde 2 posti letto in chirurgia, 10 in ginecologia e, cosa più rilevante, perde 5 posti letto di riabilitazione spinale; l'ospedale di Rovigo perde l'Usd di ematologia, di dermatologia, di fisica sanitaria e di terapia del dolore, perde 29 posti letto tra lungodegenza e riabilitazione; l'ospedale di Adria perde l'apicalità di otorinolaringoiatria, di pediatria, della direzione medica, della farmacia ospedaliera, della radiologia e l'Usd di cardiologia, anatomia patologica e di medicina trasfusionale, perde 9 posti letto di chirurgia, 2 di oculistica, 4 di otorinolaringoiatria, 9 di ortopedia (perde i posti letto ordinari e il Centro trauma di riferimento passa a Porto Viro), 12 di ostetricia e ginecologia, 4 di pediatria. Nell'area materno-infantile si sono create le stesse condizioni di 10 anni fa a Trecenta che hanno portato alla chiusura del Punto Nascite. Da sottolineare, poi, il tentativo di giustificare i tagli con l'evoluzione della sanità che dovrebbe vedere ridotta l'attività ospedaliera a vantaggio del territorio quando le stesse schede decretano un rafforzamento degli ospedali privati».
MEDICINA TERRITORIALE
Benazzo riconosce tuttavia come positiva «la scelta di invertire la precedente programmazione del 2013 mantenendo, con un leggero aumento, i posti letto dell'Area medica anche alla luce di una mancata riforma del territorio, come le mai realizzate Medicine di gruppo integrate».
SPAZIO AL PRIVATO
Ma per il sindacalista c'è però un altro problema che, a suo dire: «Tutte le strutture, compresa la classificazione in spoke di Adria, rimangono sotto esame della Direzione dell'Area sanità e sociale della Regione con valutazione finale in base al decreto ministeriale e al Piano nazionale esiti, che alla luce della sofferenza degli organici che sta mettendo in discussione la stessa erogazione dei servizi, del bacino d'utenza chiaramente troppo basso anche a causa della legge regionale di riforma delle Ulss, della forte competizione del privato, vero vincente di queste schede ospedaliere, rimanda solo di due anni ulteriori tagli».
F.Cam.
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