COMUNE
ROVIGO «Non ho voglia di mollare, sono consapevole di quello che

Giovedì 6 Maggio 2021
COMUNE
ROVIGO «Non ho voglia di mollare, sono consapevole di quello che abbiamo fatto e della gravità dell'atto che ho firmato, ma le dimissioni non sono state una decisione impulsiva, né come ha detto qualcuno, perché sono capriccioso: credo di essere coerente. Sono molto arrabbiato. Mi sento addosso una responsabilità enorme, ma ci sono cose che vanno affrontate in un certo modo: questo tipo di situazione non l'ho creata io, ci sono forze di maggioranza che devono decidere come organizzarsi per trovare le modalità di prosecuzione di questa esperienza. Cosa chiedo? Non sono io a dover chiedere, ma chi ha creato questa situazione a proporre atti concreti che confermino la volontà di proseguire in questa esperienza. Io le dimissioni le dò, non le chiedo».
Toni decisi, ma parole misurate, da parte del sindaco Edoardo Gaffeo nella sua prima apparizione pubblica post dimissioni. Dopo un primo incontro con i giornalisti, nel salone d'onore di Palazzo Nodari, ieri sera si è poi rivolto a tutti, con una diretta streaming dall'Innovation Lab, in una sorta di talk show, spiegando ancora una volta che la votazione sulla mozione sul Tribunale «è stata l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ci sono stati due voti distinti e consecutivi. E quando in un organo deliberativo non è più presente una maggioranza, è necessario e doveroso trarne le dovute conseguenze. Non so se c'è un disegno, questo è quello che è accaduto e io ho fatto la mia parte dando le dimissioni. Spiegazioni vanno chieste non a me, ma chi ha provocato questo tipo di situazione».
PALLA IN MANO AD ALTRI
Una posizione di apertura, aspettando che siano gli altri a fare il primo passo di distensione, anche se quali siano le condizioni resta da capire. «Non sto aspettando che qualcuno dia le dimissioni, sto riconoscendo il fatto che ci sono forze di maggioranza che devono decidere. Una semplice presa di posizione non la considero sufficiente, perché non impedisce che fra un mese siamo nelle stesse condizioni. Trovo significativa l'affermazione del segretario nazionale Pd che ringrazio perché si è fatto carico di cercare soluzioni, è che non è accettabile il metodo Salvini: non si può stare in maggioranza e all'opposizione allo stesso tempo. C'è bisogno che ci sia una maggioranza che dimostri di esserlo in aula e non sui giornali. Sulla mozione c'è stato un percorso di costruzione e limatura che è durata giorni, se non settimane, e alla quale hanno partecipato tutte le forze di maggioranza. È stata inviata a tutti i consiglieri di maggioranza e 14, la maggioranza della maggioranza, ha firmato quella mozione che conteneva un punto che reputo importante: il consiglio comunale diceva no nel caso la soluzione per il Tribunale fosse stata di realizzare una costruzione nell'area dell'ex questura che andasse contro le regole che la città si è data».
NO ALL'ODIO
Gaffeo aggiunge di trovare «strano che qualcuno si stupisca dicendo che sono stato arrogante e capriccioso, fra l'altro nella stessa frase nella quale è stato detto di essere vittima di una campagna d'odio in un cortocircuito che stupisce. Ribadisco che non ha diritto di cittadinanza l'espressione di odio nei confronti di chi esprime legittimamente le proprie posizioni e lo dico non per piaggeria, ma perché ci credo. È necessario condannare con forza messaggi che da quello che ho capito, non sono stati sui social, ma forse in qualche chat privata e vanno condannati a prescindere. I rapporti politici sono sempre improntati a trovare un compromesso fra posizioni non allineate, ma recentemente ci sono state richieste dimissioni di assessori e consiglieri, e queste cose non fanno bene. Il clima credo non sia così diverso da quello che succede da molte altre parti, in alcuni momenti le cose accelerano e precipitano. Ecco, si tratta di capire e riusciamo a risalire il precipizio».
Il come ancora non è stato chiarito. Dipenderà anche dal ruolo che Variati saprà giocare e dalle volontà che verranno manifestate. «Non servono rimpasti, la giunta non è stata in discussione. Abbiamo fatto una quantità di cose straordinarie, abbiamo lavorato duro per sistemare 20 milioni di debiti pregressi e nascosti. Come il caso piscine, come altre incrostazioni e come la vicenda Iras, sulla quale giustamente i sindacati hanno ricordato l'importanza del lavoro che stiamo facendo. La quantità di affetto e vicinanza che ho ricevuto mi ha commosso, non avevo contezza che il clima in città potesse essere questo, però voglio precisare una cosa: non sono un arruffapopoli, sono preoccupato e arrabbiato come queste persone. Voglio trovare una soluzione, ma tutti dobbiamo cercarla lealmente».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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