Comune, la soluzione alla crisi resta a distanza

Giovedì 13 Maggio 2021
Comune, la soluzione alla crisi resta a distanza
PALAZZO NODARI
ROVIGO Se il casus belli della crisi, come lo ha definito il sindaco dimissionario Edoardo Gaffeo, ovvero il tema del Tribunale, ha vissuto ieri una giornata decisiva che indirizza tutto verso una soluzione che pur non accontenta tutti alla stessa misura, ma è pur sempre una soluzione, la via d'uscita alla crisi, almeno per il momento, non sembra ancora essere stata trovata.
Ieri dal tardo pomeriggio, infatti, si sono riuniti attorno a un tavolo davanti al casco blu Achille Variati, incaricato dalla segreteria nazionale del Pd di cercare di riportare la pace nella maggioranza di Palazzo Nodari, i tre capigruppo delle forze che sostengono l'amministrazione Gaffeo, ossia Nello Chendi per il Pd, Elena Biasin per la Lista Gaffeo e Matteo Masin per il Forum, oltre ai vertici delle proprie organizzazioni politiche, il segretario provinciale del Pd Angelo Zanellato, il presidente e il vicepresidente della associazione Civica per Rovigo Fabio Osti e Claudio Curina, il coordinatore e il presidente del Forum dei cittadini, Federico Saccardin e Giovanni Nalin. La riunione, che si è tenuta nella sede del Pd «per una questione di spazi», precisano tutti, ha preso il via alle 18 ed è terminata pochi minuti prima delle 21. A testimonianza di come, nonostante le buone intenzioni manifestate da tutti sull'andare avanti con un leale sostegno all'amministrazione, i nodi ancora da sciogliere non siano irrilevanti.
L'ESITO
Al termine delle tre ore di riunione, Variati si trincera dietro frasi apparentemente distensive. «L'incontro è stato con toni pacati e propositivi. Un incontro interlocutorio nel corso del quale sono stati fatte riflessioni sui temi programmatici e sugli aspetti politici, sulla modalità di funzionamento della maggioranza e su come sentirsi parte attiva di questa maggioranza. Non un incontro conclusivo, inevitabilmente. Il prossimo passaggio sarà una nuova riunione a breve, lunedì o al massimo martedì, perché il tempo stringe e diventa necessario cercare di chiudere».
Dal tono della voce traspare un certo affaticamento e alla domanda secca se ancora sia ottimista sulla soluzione della crisi, risponde sibillino: «Pacatamente».
SILENZI
Poco quello che trapela del confronto che sembra aver avuto come regola i principi del Fight club del film cult con Brad Pitt ed Edward Norton: «Prima regola del Fight club: non parlate mai del Fight club. Seconda regola del Fight club: non dovete parlare mai del Fight club». In ogni caso, il tavolo si è dato come obiettivo quello di realizzare un nuovo documento, che superi quello del Pd che qualcuno nell'incontro ha definito «acqua fresca», in modo da porre dei punti fissi che possano ripristinare una viabilità democratica, evitando nuovi scossoni, nel confronto interno alle forze di maggioranza e nei loro rapporti con il sindaco, per il quale è stato chiesto che venga comunque sempre riconosciuto il ruolo di guida, così come è stato ribadito che la giunta si tocca solo se il sindaco lo ritiene necessario.
«Il clima è stato cordiale, abbiamo ragionato per il bene della città», rispondono uno dopo l'altro i protagonisti dell'incontro, a testimonianza di come, almeno in questo, l'unità sia granitica e condivisa la volontà sia di lavare i panni sporchi in casa per evitare che qualche voce dal sen fuggita possa vanificare tutti gli sforzi di questi giorni. Ma di panni, sul tavolo, ne sono comparsi parecchi. In particolare, su come gestire i rapporti di forza, interno ed esterni. Su pesi e contrappesi. Visioni diverse che in questo momento si contrappongono. Perché, sostanzialmente, un conto sono i partiti e le formazioni civiche, un conto è l'amministrazione e la sua maggioranza. Limitare i primi per salvaguardare la seconda per qualcuno sembra necessario, per altri pare un'aberrazione. Vedute che devono necessariamente conciliarsi. Per uscire dai discorsi generali e per fare un esempio, uno dei problemi che si pongono in questo momento è quello di eventuali accordi in vista delle prossime elezioni provinciali. Per tacer delle eventuali nomine nelle società partecipate.
F. Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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