Col taglierino in mano assalta la parafarmacia

Domenica 18 Marzo 2018
CRIMINALITÀ
ROVIGO Rapina con il taglierino a volto scoperto in corso del Popolo. Nel mirino questa volta è finita la parafarmacia di Carolina Tavian, lendinarese che da quattroanni conduce l'attività in centro a Rovigo.
IL COLPO
Il rapinatore è entrato appena dopo il tramonto di venerdì, anche se la notizia è emersa solo ieri mattina. Alle 18.40 Patrizia, dottoressa collega di Carolina, 60 anni, stava sistemando alcuni articoli quando ha sentito entrare un uomo che chiedeva della Tachipirina.
Le ha parlato in italiano, senza un particolare accento che potesse tradirne le origini territoriali. L'uomo, sui 50 anni, alto 1,65 circa, era vestito tutto di nero. Indossava un parrucchino corto, occhiali spessi a confondere i tratti somatici, ma il volto era scoperto e riconoscibile.
TAGLIERINO
La dottoressa ha voltato le spalle un attimo, il tempo di prendere la confezione di Tachipirina e girarsi nuovamente: l'uomo aveva estratto un taglierino.
Senza parlare ha aperto la cassa e prelevato tutti i contanti. Alcune banconote sono cadute a terra, ma nel complesso si è portato via 500 euro in contanti, li ha messi in tasca e se ne è andato a passo deciso quando erano trascorsi nemmeno 60 secondi. Nemmeno le due telecamere all'interno del negozio hanno dissuaso l'uomo.
STESSO UOMO?
Pare un copia e incolla del fatto avvenuto il 21 febbraio, quando alle 19 un uomo era entrato al Tigotà, esercizio a pochi passi dalla parafarmacia, sempre sul Corso. Tanto che potrebbe trattarsi dello stesso uomo.
Anche allora il 50enne, valutato di un'altezza sul metro e 65, aveva sguainato un taglierino per spaventare la commessa, pronunciando poche parole, poi la fuga con circa mille euro in tasca. Al Tigotà si era presentato in altri abiti, con occhiali con montatura fine e un berretto calcato sulla testa.
TELECAMERE
In quell'occasione una delle commesse presenti all'interno del negozio aveva tentato di bloccarlo, finendo per cedere di fronte alla lama del taglierino.
La differenza tra la rapina del 21 febbraio e quella di venerdì sera potrebbero farla le telecamere. Mentre al Tigotà è appeso il cartello della videosorveglianza quando in realtà le telecamere non ci sono, all'interno della parafarmacia ci sono eccome e hanno ripreso l'uomo in azione.
Questo potrebbe aver sorpreso il rapinatore che l'altra sera, dopo aver prelevato il contante sotto gli occhi terrorizzati di Patrizia, prima di lasciare l'esercizio si è sporto per vedere cosa ci fosse all'interno dell'ufficio proprio dove è presente un grande monitor con le immagini trasmesse dall'impianto di videosorveglianza.
LA BANDA
Il 15 febbraio i carabinieri, invece, avevano concluso un'indagine con l'identificazione di tre giovani di origine marocchina con due rapine nel curriculum e altri svariati precedenti di polizia per altri reati.
A carico del terzetto formato da un 28enne, un 34enne e un 35enne, ci sono due rapine messe a segno proprio davanti alla stazione di Rovigo, con tanto di coltello. Le vittime erano loro stessi connazionali.
Al gruppo formato da Moussaid Soufiane, Yousef Azaroual e Moustapha El Morabit è stato attribuito anche l'accoltellamento dell'estate scorsa, oltre ad altri reati commessi in città.
Roberta Paulon
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