Claudio Ferrigato, in arte Maredomini, è un cantautore di Menà di Castagnaro,

Sabato 5 Luglio 2014
Claudio Ferrigato, in arte Maredomini, è un cantautore di Menà di Castagnaro, che musicalmente lavora a Badia Polesine. Dopo aver militato, negli anni Settanta, in formazioni beat e progressive, da "adulto" Claudio ha dedicato anima e corpo all'azienda di famiglia, abbracciando altre passioni (come quella di disegnare fumetti) e il tempo dedicato alla musica è si è sempre più ridotto, seppur mai abbandonato.
Casi fortuiti e personali lo hanno però fatto riavvicinare al mondo delle sette note, quando forse nemmeno lui, per primo, ci credeva più. Così, ritrovata la fiducia e il giusto slancio, nel 2011 Ferrigato ha iniziato a mettere insieme i pezzi di un puzzle musicale lasciato a metà, andando però soprattutto a riscrivere ex novo canzoni, con una maturità evidentemente conseguita negli anni. Lo ha fatto attingendo ancora una volta dalla cerchia degli amici, tutti con conclamate competenze musicali.
Le canzoni del primo lavoro a nome Maredomini, «Il linguaggio del sognare», sono state concepite tra il 2011 e il 2013. L'anno prima, Claudio aveva quasi pensato di abbandonare il progetto: «Non ringrazierò mai abbastanza mia moglie e gli amici che, sentendo le canzoni, mi hanno invece sempre spronato a continuare». I brani sono legati da un'omogeneità di base (e non sarebbe sbagliato intendere l'opera come un concept album), sia nei contenuti, spesso mediante soluzioni metaforiche, sia nelle musiche, con preziosi arrangiamenti quasi orchestrali. Sia per la complessità delle musiche che per l'alta liricità dei testi, Ferrigato può essere considerato un Franco Battiato cresciuto sulle sponde dell'Adige.
Il canto quasi d'altri tempi, molto educato e raffinato richiama invece le delicate narrazioni di un Claudio Lolli. Certo, si può forse rimproverare a Maredomini di utilizzare la voce in modo un po' monocorde. Ma questo, è risaputo, è un "difetto" di quasi tutti i cantautori, da De Andrè a De Gregori. Uno dei brani migliori è l'avvolgente e sognante "Amanda & Gershon", con un bell'assolo di chitarra elettrica. Non manca una felice invettiva contro il consumismo della società attuale in "Fino a esaurimento scorte": «Ambizioni urlate senza limiti/sete di successo e di reality». Ma tutto il disco sembra ammantato da una certa insoddisfazione profonda e letteraria nei confronti della società.
Solo leggendo i titoli si intravede già l'ansia di una generazione, quella di Ferrigato, che fatica ad identificarsi con gli stereotipi odierni («Lune smarrite»), riconosce l'importanza della dimensione onirica e spesso si rifugia in altre dimensioni cercando un po' di intimismo. Ferrigato sta registrando i brani per il secondo cd come Maredomini, che uscirà ad ottobre. I collaboratori sono gli stessi dell'esordio, ma nell'album saranno meno evidenti le atmosfere di derivazione progressive, e si avrà un suono più moderno.
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