CIAK SI GIRA
ROVIGO Le riprese in Polesine e nella Bassa padovana di Sport Crime,

Giovedì 10 Ottobre 2019
CIAK SI GIRA
ROVIGO Le riprese in Polesine e nella Bassa padovana di Sport Crime, la prima serie tv investigativa con grandi e sconosciute storie di sport, hanno coinvolto nei giorni scorsi diversi rodigini. Il quarto episodio della prima stagione della serie è stato eloquentemente chiamato Porto Tolle - Muscles. Il titolo gioca sull'assonanza in inglese tra muscoli (muscles) e mitili (mussels), e la troupe svizzero-veneta della fiction, che avrà una distribuzione internazionale dall'inizio del nuovo anno, è arrivata in un'area che agli autori sta molto a cuore. Non solo per ragioni scenico-narrative, ma anche per legami sportivi e affettivi: Daniela Scalia e Luca Tramontin, scrittori e produttori della serie tv e prima giornalisti sportivi e conduttori televisivi, sono amici di lunga data del rugby e degli sport gaelici a Rovigo.
Alle riprese, tra Stanghella con la locale società di rugby e il parco comunale, e poi a Porto Tolle e Barricata con la Spiaggia delle conchiglie, luoghi scelti per la soluzione dell'episodio della serie che ruota intorno alle investigazioni sportive dell'agenzia Seams, ha partecipato anche uno dei simboli del rugby italiano, Stefano Bettarello, nel ruolo di se stesso. E poi la squadra di calcio gaelico Ascaro Rovigo nei panni di se stessa, con preziosi innesti dai Paddies Padova e dalle Venetian Lionesses. E un altro rodigino, Giovanni Previato, che da poliziotto nella vita lo è diventato anche nella fiction, e che al passato sportivo come catcher nel Bsc Rovigo ha sommato la passione più recente per le discipline gaeliche con l'Ascaro Rovigo.
POLISPORTIVA ASCARO
Le riprese hanno avuto nel presidente della polisportiva Ascaro Rovigo, Raffaello Franco, l'ideale location manager: sono state curate anche con l'utilizzo di camere GoPro, con Luca Tramontin, autore e protagonista, che è stato microfonato e telecamerato in azione, come nei documentari. Giovanni Previato, il nostro atleta poliziotto, ha una passione profonda per il suo lavoro racconta Tramontin, che senza voler citare i versi di Pasolini sugli scontri di Valle Giulia nel 68, precisa: «Con le dovute eccezioni, Sport Crime non tira conclusioni, ma demolisce stereotipi». A partire da quello «sulle forze dell'ordine viste come parte del potere e non come componente dinamica, coraggiosa e umana». Richiama un po', così, i ragazzi poliziotti di Pasolini che a Villa Giulia erano stati bastonati dai figli di papà. Nico Tramontin, 19enne coautore della serie, è d'accordo col padre: «Molti miei coetanei insultano la polizia per moda e per posa, spero che vedano il nostro episodio 4 e siano catturati dalla figura di Giova. La critica deve essere un fattore personale e non una fotocopia». Giova, poliziotto nella vita e nella serie tv, gioca, aiuta e sostiene: un po' come le terze linee nel rugby.
Nicola Astolfi
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