Centro pieno di gente Controlli tolleranti

Lunedì 1 Giugno 2020
IL FINE SETTIMANA
ROVIGO Tante raccomandazioni, tanta gente, mascherine mancanti ed eccessi di vicinanza, ma nessuna sanzione. Quello appena passato è stato un sabato sera inconsueto, idem la domenica. Di persone tornate a una normalità che ben poco ha di normale. Un sabato di spritz, di chiacchiere, di amici che sono tornati a divertirsi insieme, ma anche un sabato di mascherine tra chi le aveva e chi no (o abbassate), di distanze rispettate e no, di dubbi. Un sabato che ha visto per le strade del centro di Rovigo un numero di persone elevato, forse ancora di più di quanto si era registrato in tempi vicini, ma che sembrano lontanissimi perché prima del passaggio del tornado dell'emergenza Coronavirus. Un'emergenza che a tanti, ora, non sembra far più paura. Ma che come si affannano a ricordare anche i medici dell'Ulss Polesana, non è ancora completamente scongiurata. Tutt'altro. Ed è per questo che resta importante il rispetto delle regole di sicurezza, decise proprio per evitare che si riaccendano focolai epidemici e che possano essere prese nuovamente misure drastiche e pesanti.
SENTIMENTI OPPOSTI
Motivo per cui vedere le piazze e i locali pieni da una parte era una gioia per gli occhi e per il cuore, dall'altro il vedere persone, fortunatamente una minoranza, chiacchierare a pochi centimetri di distanza, senza mascherine, baci e abbracci come se nulla fosse accaduto, ha suscitato più di una preoccupazione. Tutto, poi, può avere più chiavi di letture: come vedere una coppia di ragazzini che in piazza XX Settembre, dopo aver chiacchierato seduti sul muretto ed essersi poi allontanati mano nella mano per ripararsi dagli sguardi indiscreti, si sono abbassati la mascherina per un bacio sulla bocca, casto, ma con il brivido del divieto che lo ha reso probabilmente davvero speciale.
Passata, però, sembra la tempesta e sabato in tutto il centro si è udito gente far festa. Come nei versi di Leopardi: «Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita, qand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore l'uomo a' suoi studi intende? O torna all'opre? O cosa nova imprende? Quando de' mali suoi men si ricorda? Piacer figlio d'affanno; gioia vana, ch'è frutto del passato timore, onde si scosse e paventò la morte chi la vita abborria».
CONTROLLI
Le forze dell'ordine, cui è toccato il compito di vigilare sul rispetto delle misure di sicurezza, non hanno forse voluto vestire i panni dei guastafeste, anche perché la situazione di difficoltà degli esercenti è tale da spingere a evitare loro altre pesanti sanzioni. E così, più che con intento repressivo, gli agenti che hanno battuto tutta la sera il centro palmo a palmo, hanno operato in una logica di prevenzione. Prima con un passaggio nei locali, per valutare le linee organizzative e soprattutto chiedere la massima collaborazione per evitare situazioni di potenziale pericolo. Poi con continui passaggi con carattere deterrente. E qualche invito a mantenere atteggiamenti corretti. Qualche richiamo, ma nessuna multa. Perché, tutto sommato, la serata è stata abbastanza responsabile, ma anche perché lo scopo non era, appunto, quello di sanzionare, ma di far sì, con le buone, che non ci fossero eccessi e degenerazioni.
Il pattuglione interforze, coordinato dal commissario capo Andrea Ambrosino, ha preso le mosse poco prima delle 19, dopo un summit davanti alla Gran guardia. In campo poliziotti, carabinieri e finanzieri che hanno gestito con professionalità la prima vera serata di movida rodigina. Zero multe, ma molte raccomandazioni.
Francesco Campi
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