Caso sospetto a Rovigo Attesa per i test clinici

Domenica 23 Febbraio 2020
LA PAURA DEL CONTAGIO
ROVIGO Si attendono gli esiti delle analisi su un paziente che potrebbe essere il primo contagiato dal Coronavirus in Polesine: ieri pomeriggio un campione di sangue è stato inviato dall'ospedale di Rovigo al laboratorio con la richiesta di accertamento per sintomi compatibili con il covid-19. Ad ore si saprà se a Rovigo c'è un focolaio oppure si tratta di sintomi influenzali.
ALLARME IN CORSIA
È successo poco dopo la riunione dell'unità di crisi dell'Ulss 5, allargata ai rappresentanti dei sindaci, della Questura, della Prefettura e dell'Ordine dei medici. Nella riunione dell'unità di crisi che si è svolta nella cittadella sanitaria, centro direzionale dell'Ulss 5, sono state definite le misure cautelari necessarie in questo momento sia dal punto di vista sanitario, sia per il profilo di ordine e sicurezza pubblica. Il primo passo è stato confermare il massimo livello di attenzione e anche se ciò appare scontato, questo comporta l'adozione di specifiche procedure da parte del sistema sanitario. Si è parlato anche delle condizioni dei dipendenti dell'ospedale di Schiavonia residenti in Polesine, che sono già in gestione da parte dell'azienda Ulss 6 Euganea e verranno trattati secondo protocolli (tampone, isolamento per 14 giorni, eventuale ricovero se risulteranno positivi).
DIPENDENTI POLESANI
A ieri i risultati sui test ai dipendenti dell'ospedale di Schiavonia erano negativi. È stato stabilito inoltre che tutti i cittadini che sono stati all'ospedale di Schiavonia nelle scorse due settimane o che sono stati nello stesso periodo a Vo', Mira, Dolo o nel Lodigiano devono osservare 14 giorni di isolamento, mettendosi in quarantena e comunicandolo all'Ulss. Il pericolo infatti non arriva più solamente dalla Cina, ma ce l'abbiamo a pochi chilometri.
FOCOLAIO VICINO
«Bisogna considerare che ad oggi il focolaio non è più quello cinese spiega il direttore generale Antonio Compostella a conclusione della riunione -, ma sono tutte quelle aree in cui la presenza del virus è stata accertata. Quindi tutti i residenti polesani che sono entrati in contatto diretto con le aree a rischio o che nei precedenti 14 giorni sono stati all'ospedale di Schiavonia, se presentano sintomi respiratori come tosse o febbre devono contattare il medico di medicina generale o il 118 telefonicamente. Gli asintomatici che comunque sono stati nelle aree a rischio devono mettersi in isolamento fino ad accertamenti».
VISITA INFETTIVOLOGICA
In seguito al contatto verranno sottoposti a visita infettivologica ed esecuzione del tampone il cui esito verrà comunicato nel giro di alcune ore; in caso di negatività si procederà a isolamento preventivo domiciliare per 14 giorni; se positivo si proseguirà con le cure del caso. Per quanto riguarda il profilo di ordine e sicurezza pubblica, Compostella evidenzia come «non ci siano evidenze, ad oggi, per prendere una decisione. Questo non significa però che non ci saranno sviluppi nelle prossime ore perché la situazione è in evoluzione ora per ora. Inoltre siamo in contatto con il centro regionale per valutare la situazione nel suo complesso».
CHIUSURA SCUOLE
Rispetto alla decisione del sindaco di Lendinara di chiudere le scuole fino al primo marzo, Compostella parla di «iniziativa autonoma, perché non sono state prese decisioni univoche. Ad ogni modo, delle misure per la sicurezza pubblica parleremo in modo approfondito in un incontro in Prefettura». Un migliaio le chiamate al 118 per avere informazioni sul virus.
VERTICE DAL PREFETTO
Oggi pomeriggio infatti ci sarà un incontro nella Prefettura di Rovigo alla presenza di tutti i sindaci del Polesine e dei responsabili dell'Ulss 5 per concordare azioni che riguardano tutto il territorio. Le scuole sono chiuse per le vacanze di carnevale fino a mercoledì: si vedrà se tre giorni saranno sufficienti per avere un quadro che permetta di prendere decisioni più consapevoli. D'altra parte, i corsi universitari erogati dall'università di Padova a Rovigo sono sospesi su indicazione della Regione a partire da lunedì e fino a data da destinarsi. I sindaci polesani attendono le linee guida ufficiali dalla Regione per evitare azioni spot che, da sole, non basterebbero a limitare la diffusione del virus.
R.Rov.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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