CANTIERI FERMI
ROVIGO La primavera doveva rappresentare la svolta per il capoluogo.

Venerdì 27 Marzo 2020
CANTIERI FERMI
ROVIGO La primavera doveva rappresentare la svolta per il capoluogo. Dopo 10 mesi di semina, l'Amministrazione Gaffeo era infatti pronta a raccogliere frutti importanti per lo sviluppo turistico ed economico della città. L'improvvisa pandemia ha invece bloccato la macchina amministrativa, non solo di Rovigo, ma dell'intero Paese. Ora, impegno e risorse dei Comuni convergono tutte sull'emergenza in corso. I grandi progetti sono tornati nei cassetti, in attesa di tempi migliori. La priorità, in questo momento, per sindaci e assessori, è infatti quella di aiutare la cittadinanza a fare fronte ai bisogni quotidiani come la spesa, i medicinali e l'assistenza alle fasce più deboli.
CITTÀ FERMA
Facendo un giro per la città è difficile non percepire l'urlo di disperazione delle vetrine chiuse, bar, ristoranti, negozi ormai costretti a fare i conti con l'incertezza di una riapertura senza data. Oggi, Rovigo è infatti una città immobile con una lista di cantieri mai partiti o rimasti a metà. A Pasqua, ad esempio, erano attesi molti turisti in città grazie all'apertura al pubblico di Torre Donà, fresca di un restauro durato mesi e finalmente pronta per i visitatori. Entro l'estate avrebbero dovuto concludersi anche i lavori nell'ex libreria Pavanello di piazza Vittorio Emanuele II con l'avvio dello Iat (sportello di informazione e accoglienza turistica), un anello di svolta per il turismo legato anche alle mostre di palazzo Roverella e palazzo Roncale. Il cantiere, in questi giorni, ha dovuto fermarsi e la riapertura slitta a data da destinarsi.
EX LICEO CELIO
Dal futuro incerto anche la realizzazione dell'innovativa palestra digitale all'ex Celio di via Badaloni, che dovrebbe essere realizzata grazie ad un bando regionale di 700 mila euro. Congelati i progetti legati alla viabilità. L'assessore alla Mobilità Giuseppe Favaretto, nei mesi scorsi, aveva infatti annunciato l'arrivo del tanto atteso nuovo Piano del traffico con il potenziamento delle aree dedicate ai pedoni e alle biciclette che avrebbe dovuto migliorare la quotidianità dei cittadini e favorire il commercio del centro. Fermi al palo ci sono poi i grandi progetti che hanno visto impegnate due Amministrazioni, la precedente targata Bergamin e l'attuale, per il via libera alla maxi riqualificazione dell'ex ospedale Maddalena e del quartiere Commenda, grazie ai 13 milioni e mezzo del Bando Periferie degradate. Il via libera al finanziamento era infatti in procinto di arrivare a fine febbraio, rinviato di alcuni giorni in seguito ad un infortunio occorso a uno dei componenti della commissione esaminatrice.
ITER BLOCCATO
«A Roma è tutto fermo, la priorità è ovviamente la drammatica emergenza che ci troviamo ad affrontare», spiega il sindaco. Si fa però strada tra i corridoi di palazzo Nodari la paura che il Governo decida di deviare le risorse messe a disposizione dai diversi bandi ministeriali per evitare la recessione economica del Paese. L'unico progetto certo, per il momento, sembra essere la realizzazione del nuovo carcere minorile di via Verdi, già in fase esecutiva avanzata. Rinviato anche il dibattito che, negli ultimi mesi, ha diviso commercianti e amministratori, ossia il trasloco del Tribunale. Nella lunga lista dei progetti in sospeso, anche il trasferimento del Comando dei vigili in via Marconi dove erano appena stati avviati i lavori di messa in sicurezza dell'ex scuola Riccoboni, la realizzazione della stazione delle corriere nell'ex scalo merci delle Ferrovie e la risoluzione del questione dell'Iras con la cessione dell'immobile di Casa Serena. Senza contare la realizzazione del nuovo ponte di Boara che avrebbe dovuto prendere forma entro l'estate.
Roberta Merlin
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