Bonifica a tappe forzate per la Coimpo

Mercoledì 27 Gennaio 2021
Bonifica a tappe forzate per la Coimpo
ADRIA
Procede a tappe forzate l'iter per la messa in sicurezza di emergenza e la caratterizzazione dei rifiuti stoccati nell'ex sito Coimpo di località America di Ca'Emo. Palazzo Tassoni ha conferito all'ingegner Alessandro Cavalletto di Piove di Sacco (Padova), a fronte di un impegno di spesa di poco più di 12mila euro, l'incarico del coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori nell'ex stabilimento di trattamento fanghi. L'operazione Coimpo gode di un finanziamento regionale a fondo perduto pari all'80% del progetto di complessivi di 583.755,36 euro. Tre le fasi principali. Si partirà con un primo lotto, che comprende lavori di ingegneria civile su manufatti, vasche e silos nell'impianto, per la messa in sicurezza dei rifiuti e per isolare la dispersione dei fanghi nell'ambiente. Una seconda fase prevede la caratterizzazione dei fanghi in vasche e silos per una corretta classificazione. Prevista inoltre una caratterizzazione del sito circostante l'impianto indagando nei piezometri già presenti e in altri punti di monitoraggio previsti nella canaletta perimetrale esterna e sui terreni circostanti lo stabilimento.
Da anni al centro di polemiche e procedimenti giudiziari, secondo Arpav il sito non presenterebbe criticità rilevanti ma in futuro potrebbe creare problemi. La vasca interrata percolati, al di sotto del capannone della calce, che dovrebbe fungere solo da accumulo dei liquidi di sgrondo dei vari fanghi, presenta, inspiegabilmente secondo i tecnici, diminuzioni di livello. Secondo Arpav potrebbero esserci perdite per la mancata tenuta della vasca o delle canalette di sfioro collegate ad essa. Anche il muro perimetrale nell'ala nord - est dello stabilimento presenta problemi per la presenza di un foro circolare all'altezza della pavimentazione in cemento che in caso di piogge consistenti potrebbe far fuoriuscire acque meteoriche nell'adiacente fossato. Anche nel lato nord dello stabilimento, nella zona che porta ad alcune vasche di stoccaggio, sulla pavimentazione sono presenti fanghi che comporterebbero la produzione di percolato. Se non venisse intercettato, secondo Arpav, finirebbe nelle canalette delle acque meteoriche.
G.Fra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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