Bimba invalida, 70 anni di cure garantite

Giovedì 20 Settembre 2018
Bimba invalida, 70 anni di cure garantite
LA SENTENZA
ROVIGO «Un po' di luce dopo un cammino di sofferenze». Ieri per Eleonora Gavazzeni, che il prossimo 3 dicembre compirà 10 anni, è stata una giornata importante, perché è arrivata la sentenza che ha riconosciuto nei suoi confronti un risarcimento di oltre 5 milioni di euro. Lei però non lo può sapere, perché non è in grado di sentire, di parlare e di muoversi. E' invalida al 100%, affetta da una tetraplegia spastica dalla nascita provocata dalle lesioni neurologiche intervenute al momento del parto e al centro della causa civile sulla quale è arrivato il pronunciamento del giudice Pierangela Congiu.
IL SOLLIEVO DELLA MADRE
Ad esprimere parole di soddisfazione è la mamma di Eleonora, Benedetta Carminati, che insieme al marito Davide Gavazzeni assiste la figlia facendo fronte a enormi difficoltà: «Finalmente commenta - riusciremo a far fare a nostra figlia tutte le terapie di cui ha bisogno e vivere in una casa adeguata alle sue esigenze, perché fino a oggi tutto il peso e le spese enormi sono state solo sulle nostre spalle. Eleonora sta crescendo e insieme crescono anche esigenze e necessità alle quale non possiamo far fronte solo con la forza delle nostre braccia. Fare le scale, andare in bagno, sono tutte operazioni che diventano sempre più difficili».
La famiglia si è dovuta trasferire vicino a Ravenna perché, spiega ancora la donna, «Eleonora fa ossigenoterapia in camera iperbarica, per alleviare i problemi ai polmoni. Deve fare continue terapie, è stato necessario anche un intervento di allungamento di tendini e nervi per contrastare i dolori dovuti agli irrigidimenti muscolari».
IL RISARCIMENTO
La sentenza ha stabilito un risarcimento di 4.693.359 milioni nei confronti della bambina, suddiviso in 1,9 milioni di danno non patrimoniale e 2,7 milioni di danno patrimoniale, riconoscendo una spesa di circa 3mila euro al mese per 70 anni, per far fronte alle spese che dovrà fronteggiare per tutta la sua vita viste le necessità di assistenza continua di cui avrà sempre bisogno. Per la madre, invece, sono stati stabiliti altri 402mila euro di risarcimento. A pagare sono chiamate, in solido, l'Ulss 5 Polesana e le due ginecologhe che quella notte hanno assistito la madre durante il travaglio, Dina Paola Cisotto e Cristina Dibello, e condanna la compagnia Am Trust Europe Ltd, a manlevare, ovvero garantire, l'Ulss 5 Polesana di quanto pagherà ad Eleonora e alla madre, fino al limite della somma assicurata, pari a 5 milioni, e la stessa Am Trust Europe Ltd insieme alla compagnia Assicuratori dei Lloyd's a fare altrettanto nei confronti della dottoressa Cisotto, che aveva una polizza personale, fino al limite della somma assicurata, pari 1 milione.
CIFRA RECORD
«È la cifra più alta mai decisa per casi di questo tipo commenta l'avvocato Mario Cicchetti, che assiste la famiglia Gavazzeni Sono ovviamente molto soddisfatto, ma la soddisfazione maggiore è nei confronti di Davide e Benedetta. Finalmente arrivata giustizia per questa famiglia che sta facendo fronte da ormai dieci anni a sofferenze e difficoltà enormi. La sentenza della Corte d'Appello e questa sentenza arrivano a conclusione di un percorso difficile». Da parte dell'Ulss Polesana, invece, è il direttore generale Compostella a sottolineare come «siano necessarie attente valutazioni e una lettura approfondita della sentenza per poter trarre le dovute conseguenze e decidere il da farsi. Al momento non posso escludere l'ipotesi di un ricorso in appello». Dopo la sentenza del 15 marzo della Corte d'Appello di Venezia, che ha riconosciuto la penale responsabilità delle due dottoresse e le ha condannate, in solido con l'Ulss 5, al risarcimento dei danni nei confronti del padre, costituitosi parte civile, prevedendo una provvisionale immediatamente esecutiva di 250mila euro, l'Ulss ha deliberato il pagamento.
Francesco Campi
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