Benazzo: «Straordinari fuori misura, servono assunzioni»

Giovedì 5 Agosto 2021
Benazzo: «Straordinari fuori misura, servono assunzioni»
SINDACATI
ROVIGO I medici sono oberati di lavoro, con grandi carichi di straordinari, e all'orizzonte ci sono le sospensioni appena partite per chi non è vaccinato.
«La situazione degli organici medici e dei dirigenti sanitari dell'Ulss di Rovigo impone una seria riflessione sulla reale capacità di quest'ultima di far fronte alla situazione sanitaria del territorio - sostiene Davide Benazzo, della Fp Cgil - dati alla mano, nel 2020 ogni medico ha fatto una media di 180-200 ore di straordinario con punte che hanno superato le 1.000-1.200 ore a singolo professionista, in barba a qualsiasi norma sul diritto e sicurezza del lavoro, oltre ai rischi sanitari e professionali che ne conseguono».
PERSONALE STREMATO
Da questo Benazzo evidenzia che nell'azienda sanitaria «i medici dell'Ulss, poco più di 400 su di un organico con più di 500 dirigenti, hanno sviluppato uno straordinario pari a circa altri 45 professionisti con carichi di lavoro estenuanti. È una emergenza e nel grande senso di responsabilità e professionalità, nessuno lo contesta. Il grande problema è rappresentato da una situazione che non solo non cambia, ma sta peggiorando. La pandemia non allenta la presa e tutta l'attività legata al tracciamento e profilassi continua a impegnare enormemente il sistema. L'attività ordinaria, per il blocco-rallentamento di questi 18 mesi, diventa un ulteriore macigno, mentre la crescita dei casi Covid comincia a far prevedere un altro autunno fortemente impegnativo che ricadrà ancora sulle stesse persone che già hanno dovuto reggere sulle loro spalle il sistema dalla prima ondata ad oggi».
Quest'anno il monte straordinari mantiene lo stesso trend «senza però riuscire a vedere una soluzione. Tutto questo in una situazione dove da anni si lancia l'allarme della carenza di medici e dell'impossibilità di reperirli per assumerli. Il disco, vecchio e rotto, che ci racconta un'azienda impegnata con concorsi che vanno deserti, non soddisfa più nessuno. Continuare a dare risposta con le prestazioni aggiuntive incentivando economicamente, in una sorta di libera professione aziendale, parte dell'orario straordinario, tralasciando le centinaia di ore non pagate e la burocrazia di un sistema che paga l'attività con tempistiche molte volte assurde e inaccettabili, è una proposta ormai irricevibile: non si sta più parlando di disponibilità pagata bene, ma della salute e sicurezza del professionista».
L'ALLARME
Benazzo sottolinea che è «un sistema che rischia il collasso e l'ingovernabilità, soprattutto in una provincia come la nostra che già soffre della periferizzazione in un sistema sanitario concentrato nei grossi centri e che negli ultimi 25 anni ha desertificato e privatizzato il territorio. Pensare che a tenere in piedi il nostro sistema sanitario siano gli stessi lavoratori che da 18 mesi fanno straordinario e faticano a fare qualche giorno di ferie, è da incoscienti. La politica, l'Ulss 5, la Regione, devono assumersi il ruolo e la responsabilità di fare le necessarie scelte organizzative e di investimento, altrimenti ai lavoratori non rimarrà che la protesta con le disastrose conseguenze su di un sistema già fragile dove a pagarne il prezzo sarà il nostro territorio, già debole, e i cittadini che vi abitano».
L. Gig.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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