Azzalin: «Episodi conseguenti a una gestione inadeguata»

Mercoledì 21 Agosto 2019
DALLA REGIONE
ROVIGO Sull'Iras serve una commissione d'inchiesta del Consiglio regionale del Veneto, non nominata dalla Giunta. Lo sostiene il gruppo consiliare regionale del Pd, che etichetta come una contraddizione il mandato che hanno dato il governatore Luca Zaia e l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin a tre esperti del settore: «I fatti che hanno portato la magistratura a sospendere cautelarmente sette dipendenti dell'Iras, una dell'Ulss Polesana e un addetto alle pulizie di una ditta esterna sono molto gravi e non possono avere alcuna giustificazione: trattare in quel modo persone inermi e non autosufficienti non è solo rilevante penalmente, ma è moralmente inaccettabile e inqualificabile», spiega Graziano Azzalin, consigliere Dem sia Venezia che in Comune a Rovigo. «È indubbio che ciò sia anche il sintomo di una amministrazione dell'ente non all'altezza - prosegue - Quanto successo richiede una valutazione politica e amministrativa. L'Iras è una struttura commissariata da tre anni con precise disposizioni».
GESTIONE STRAORDINARIA
La casa di riposo di San Bortolo è stata data in gestione dalla Regione prima a Tiziana Stella, poi a Roldolfo Fasiol, in carica da un anno. «Ma è proprio qui che nasce la contraddizione in seno alla giunta regionale: da un lato nomina il commissario e dall'altra Zaia ora intende nominare una commissione per fare chiarezza, ritenendosi parte offesa. continua Azzalin a nome del gruppo consiliare di palazzo Ferro Fini Di fatto sarà chiamata a un far luce sulle proprie inadempienze. Giusto, come è stato disposto, fare un'indagine amministrativa, ma a questo punto dovrà rispondere a cosa sono serviti tre anni di commissariamento e soprattutto spiegare che azioni sono state messe in essere se siamo arrivati a una simile situazione».
IL SINDACATO
Il sindacalista della Uilfpl Cristiano Maria Pavarin, invece, auspica che la commissione non si sostituisca al ruolo della magistratura, ma serva a rendere migliore il futuro dell'Iras: «Ci auguriamo possa servire per fare chiarezza in merito alle funzioni svolte e alle relative responsabilità dalla linea di comando e controllo, anello indispensabile per il buon funzionamento di un'organizzazione così delicata come una casa di riposo. Ribadiamo la nostra condanna per quanto accaduto, ma non vorremmo che questi fatti cosi gravi oscurassero il lavoro e la dedizione di numerosi lavoratori (Oss, infermieri, educatori ecc...) che in questi anni difficili hanno garantito continuità assistenziale, seppur con le oggettive difficoltà determinate da una crisi economica causata da incompetenti gestioni passate. I fatti che hanno determinato le denunce di violenza, nulla hanno a che fare con il resto del personale. Ricordiamo che queste nove persone appartengono a una squadra di oltre 100 lavoratori che quotidianamente lavorano con professionalità, umanità e competenza, nonostante le difficoltà legate ad organici sempre più ridotti e con turni spesso al limite».
A.Luc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci