Assemblea a vuoto di Ecoambiente, resta lo strappo tra Gaffeo e colleghi `

Mercoledì 28 Luglio 2021
Assemblea a vuoto di Ecoambiente, resta lo strappo tra Gaffeo e colleghi `
SOCIETÀ PARTECIPATE
ROVIGO Un nuovo schiaffo dei sindaci polesani al collega del capoluogo Edoardo Gaffeo, con il naufragio dell'assemblea di controllo analogo di Ecoambiente che doveva ratificare la nomina del manager chioggiotto Adriano Tolomei, proposto dal sindaco di Rovigo come nuovo amministratore delegato dell'azienda completamente di proprietà dei 50 Comuni della provincia che gestisce in house il ciclo integrato dei rifiuti. Per la validità della seduta era richiesta, da statuto, la presenza dai rappresentanti di almeno 30 amministrazioni comunali socie, oltre a una certa soglia di quote, comunque più facilmente raggiungibile. Invece dopo l'approvazione del bilancio, passaggio imprescindibile, il numero dei presenti, in larga parte in videoconferenza, è scemato, facendo mancare il numero legale. Telefonate, messaggi, attesa. Nulla, il picco è stato di 25 e la nomina è saltata.
SCONTRO BIS
Esattamente come, del resto, era saltata anche la prima proposta di Gaffeo, quella di Umberto Rovini, perché nella doppia assemblea dell'otto luglio scorso i sindaci di centrodestra avevano posto questioni sulle deleghe del nuovo consigliere di Ecoambiente: l'aver reso l'amministratore una sorta di plenipotenziario era stata una manovra condivisa ai tempi della guerra fredda con l'allora direttore generale Giuseppe Romanello, poi mantenuta in vista delle delicate operazioni di fusione inversa con il Consorzio Rsu e di realizzazione del nuovo piano industriale nella figura di Giancarlo Lovisari.
COPIONE GIÀ VISTO
Ora è stata messa in discussione, provocando lo stallo che aveva portato lo stesso Gaffeo ad abbandonare la seduta e Rovini, il giorno dopo, ritirare la propria disponibilità. Ieri anche Gaffeo non era presente perché essendo fuori Rovigo, aveva delegato l'assessore alle Partecipate Andrea Pavanello, così come per l'assemblea di As2 di lunedì. Altra debacle politica per la linea tenuta dal sindaco di Rovigo e dal suo gruppo di civici, visto che la candidatura proposta della collega arquatese Chiara Turolla, è stata affossata dal voto degli altri sindaci che ha premiato la terna composta dai due riconfermati, il presidente uscente Pier Paolo Frigato, in quota Lega, e Michele Dallagà proposto da Occhiobello, insieme a Caterina Furfari, proposta dal segretario del Pd. Eppure dal fronte opposto era arrivata una mano tesa, di una possibile soluzione di compromesso, fatta cadere con la riproposizione del nome del sindaco Turolla.
La discesa del gelo nei rapporti fra sindaci aveva già fatto ipotizzare che anche nell'assemblea di Ecoambiente l'esito sarebbe potuto essere contrario alla volontà del sindaco di Rovigo, arrivato a una sorta di conta che ieri ha fatto registrare assenze anche sul fronte amico di centrosinistra, con più di un primo cittadino del Pd assente, giustificato o meno, da Ariano a Canaro passando per Taglio di Po. Il presidente di Ecoambiente Marco Trombini non entra nel merito politico della questione, ma lancia un messaggio chiaro: «È bene rimarcare che tutto questo non intacca minimamente l'operatività dell'azienda, come nulla si è fermato dopo le dimissioni dell'amministratore delegato Lovisari, perché le deleghe restano in capo al consiglio di amministrazione». A comporre il cda, oltre a Trombini, anche la consigliera Michela Bacchiega, in quota Pd.
LA SOCIETÀ LAVORA
Dal punto di vista amministrativo e societario, in ogni caso, una soluzione verrà trovata. Dal punto di vista politico, però, la situazione sembra essere ben più complessa. Il segnale mandato a Gaffeo da parte degli altri sindaci sembra avere un senso che va ovviamente oltre il nome di Tolomei, seppure anche su questo, non sul suo curriculum, bensì sul fatto che non fosse una figura conosciuta a livello di amministratori locali, qualcuno avesse storto il naso. La scelta del terzo nome, è scritto nei patti parasociali, spetta al Comune di Rovigo, che di Ecoambiente è il socio di maggioranza. Tuttavia la doppia mancata ratifica non è più un incidente di percorso, ma una partita che dovrà essere risolta con un lavoro di mediazione e paziente tessitura. Non certo con battaglie che rievocano i periodi non esaltanti delle guerre sui rifiuti che hanno visto contrapposti i sindaci polesani fino al dicembre 2016. È però sulla stessa amministrazione Gaffeo che le ricadute potrebbero aver effetti deflagranti, dal momento che già a maggio ha vissuto un momento di crisi profonda con le dimissioni presentate dal sindaco. E domani c'è il consiglio comunale.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci