Arquà, intera classe in quarantena

Sabato 19 Settembre 2020
Arquà, intera classe in quarantena
POSITIVITÀ A SCUOLA
ROVIGO Fra falsi allarmi e veri campanelli di allarme. Ieri il protocollo scolastico Covid è scattato più volte in Polesine. Ed è arrivato anche il primo contagio individuato con questa modalità. Nella tarda serata, infatti, è arrivato il responso di positività di un tampone al quale era stato sottoposto un bambino frequentante la II A della scuola primaria di Arquà Polesine. La positività era stata prima rilevata tramite l'utilizzo del tampone rapido e poi confermata dal tampone molecolare. «L'intera classe e i contatti del bambino - sottolinea l'Ulss - sono stati immediatamente posti in isolamento grazie anche alla grande disponibilità della madre del piccolo che con il suo prezioso aiuto ha permesso di completare l'indagine epidemiologica  in tempi molto rapidi». Oggi tutti i compagni di classe ed i contatti del piccolo effettueranno il tampone al punto ad accesso diretto all'ospedale di Trecenta.
FALSI ALLARMI
Accanto a questo caso, però, anche quelli di 5 alunni polesani ai quali sono bastati un paio di starnuti per finire nella stanza Covid della scuola ed essere sottoposti al tampone. Fortunatamente, sono risultati negativi al virus e sono rientrati dunque nelle aule senza finire in isolamento. Ancora non si è conclusa la prima settimana del nuovo anno scolastico, ma già la fibrillazione è altissima ed un semplice starnuto ha messo subito il personale scolastico in allerta facendo scattare per lo studente il percorso Covid che prevede l'isolamento in una stanza fino all'arrivo dei genitori e l'eventuale segnalazione diretta al Servizio di igiene e sanità pubblica.
I CONTROLLI
Nei primi 4 giorni dalla ripresa delle scuole, una media di 40 studenti al giorno è stato sottoposto al tampone. «Al momento sono 163 gli scolari per i quali si è reso necessario il tampone ha fatto sapere il direttore generale dell'Ulss 5 Antonio Compostella - La maggior parte dei bambini sono stati inviati dai pediatri dopo un triage telefonico con i genitori, gli studenti con sintomi sospetti non si trovavano dunque a scuola. Solo 5 hanno effettuato il test per la ricerca del virus in seguito alla segnalazione della scuola. Nessuno dei casi sospetti individuati in classe presentava una temperatura riconducibile a uno stato febbrile, ma qualche sintomo da raffreddamento. In alcuni casi, ad allarmare il personale scolastico è stato uno starnuto in più».
PERSONALE IN ALLERTA
Sono i referenti Covid, individuati tra il personale scolastico, ma anche gli stessi docenti, ad avere il compito di valutare i casi sospetti. Fino a ieri l'unico caso emerso era quello al nido di Porto Viro, domenica scorsa. «La sezione in questione ha spiegato il direttore dell'Ulss - benché i compagni della bambina positiva e le educatrici siano risultati tutti negativi, resta chiusa fino al termine dei 14 giorni di isolamento». A preoccupare è però il previsto abbassamento delle temperature, che potrebbe portare a una impennata di casi sospetti: «Nelle prossime settimane ha detto Compostella ci aspettiamo un incremento importante di segnalazioni da parte delle scuole e di richieste di tampone dei pediatri. Il cambio di stagione e l'arrivo dell'influenza complicherà la situazione».
TEST RAPIDI
Grazie però al tampone rapido, che fornisce il risultato entro 20-30 minuti, i tempi e le complicazioni potrebbero ridursi. «Siamo attesa che il Comitato tecnico scientifico ne convalidi la procedura vista l'alta sensibilità che sta dimostrando il test rapido ha spiegato Compostella - Per il momento, infatti, in caso di positività del test rapido è prevista la verifica con il tampone classico».
Francesco Campi
Roberta Merlin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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