Anpi: «Bergamin e amici insensibili all'antifascismo»

Lunedì 17 Luglio 2017
Anpi: «Bergamin e amici insensibili all'antifascismo»
(M.Sca.) L'Anpi provinciale di nuovo all'attacco della giunta comunale di Rovigo. Dopo il caso del 25 aprile, quando a detta della presidente Antonella Toffanello non era stato fatto alcun riferimento ai partigiani, questa volta a scatenare la polemica è stata la non decisione presa in consiglio comunale, relativa alla mozione di modificare il regolamento per l'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico, in concessione ad organizzazioni e associazioni di stampo fascista. «Il sindaco Massimo Bergamin e i suoi consiglieri hanno abbandonano l'aula. Nessuno stupore. Cosa ci possiamo aspettare da un sindaco che per le celebrazioni del 25 aprile non ha mai pronunciato le parole fascismo, resistenza e partigiani? Cosa dobbiamo aspettarci da un sindaco che non si presenta alle celebrazioni della Festa della Repubblica?».
La mozione presentata dai consiglieri di minoranza, Gennaro, Vernelli e Ferrari, richiedeva un impegno del consiglio comunale di far rispettare due leggi dello Stato, tese a reprimere penalmente le condotte neofasciste: la legge Scelba e la legge Mancino. La mozione presentata chiedeva di poter garantire comunque la manifestazione pacifica del proprio pensiero, la concessione potrà essere rilasciata solo previa sottoscrizione di una dichiarazione di adesione ai principi costituzionali. «La Costituzione articolo per articolo, dichiara il proprio antifascismo, perché afferma il contrario di ciò che è il fascismo, perché ogni affermazione di libertà, di solidarietà, di princìpi e di valori fondamentali contrasta in modo assoluto con ogni forma di autoritarismo e di fascismo. Questa mozione chiedeva al sindaco e ai consiglieri di praticare concretamente l'antifascismo, applicando i valori e i principi stabiliti dalle leggi e dalla Costituzione appunto, ma questo evidentemente era troppo per loro. A nome dell'Anpi ringrazio i consiglieri che hanno presentato la mozione e quelli che hanno votato a favore, chiediamo loro di continuare con noi nella difesa della nostra democrazia e alla realizzazione del sogno antifascista della Resistenza, che si è poi concretizzato nella Carta Costituzionale».
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