Andrea, architetto visionario Da Arquà alla conquista dell'India

Domenica 18 Agosto 2019
TALENTI DI SUCCESSO
ROVIGO Un giovane polesano alla conquista dell'India. Da Arquà Polesine a Nuova Delhi, Andrea Andreotti, 28 anni, ricopre un ruolo di rilievo in un'importante società del luogo, con sede anche a Mumbai e Bangalore, dopo aver deciso che i propri studi e le proprie abilità, meritavano di essere premiate e l'occasione presa al volo. Si definisce un architetto visionario, Andrea, che dopo essersi laureato nel 2015 in Architettura a Ferrara, con lode, grazie a una tesi sperimentale per la riqualificazione della città di Boston, ha lavorato anche in Italia e nel Regno Unito.
DESIGN E BENESSERE
«Sono sempre stato affascinato da come il design sia lo strumento fondamentale per il benessere delle persone e la chiave per incrementare il valore delle aziende e da come questi due aspetti siano strettamente correlati» spiega dalla sua nuova sede lavorativa eletta da Forbes Italia come sito con i più spettacolari uffici a livello globale.
Perché la scelta lavorativa è caduta proprio in questo Paese?
«L'India è la grande economia in più rapida crescita del mondo con più di 1 miliardo e 300 mila persone, ma ancora considerato terzo mondo. Sta vivendo un boom economico senza eguali ma tuttora le strade sono incomplete, le infrastrutture insufficienti, gli spazi pubblici inesistenti. Per questo gli edifici, gli interni, gli spazi di lavoro e le attività commerciali costituiscono i principali luoghi di crescita, interazione e innovazione per la società. Nuova Delhi sarà nei prossimi decenni la metropoli più grande del mondo e le principali multinazionali globali stanno investendo ed sul mercato di questo Paese. E' stimolante e gratificante essere parte di questa gigantesca crescita.
In cosa consiste il tuo lavoro?
Da gennaio lavoro come direttore del design per Ultraconfidentiel, una società con sede a Delhi, Mumbai, Bangalore, Lille e con prossime aperture in Sri Lanka e Vietnam. Aiutiamo aziende e multinazionali ad espandersi in India attraverso la realizzazione di architetture di interni per spazi di lavoro e attività commerciali all'avanguardia progettati su misura per il loro modello di business attraverso l'utilizzo dei più innovativi modelli di design».
Che clienti stai seguendo?
Ho avuto e sto avendo la fortuna di incontrare e discutere con amministratori delegati e manager delle più importanti aziende globali ed indiane. E' affascinante discutere con queste persone e scoprire quanti input eccezionali possono dare al progetto. Quando anche il top management delle aziende è incluso nel nostro processo creativo, il risultato finale è evidentemente incredibile. In questo momento stiamo seguendo la realizzazione delle Trump Towers a Gurgaon, oltre che progetti per svariate aziende come Rolex, Veolia, Bmw, Amazon, Hermes, Chanel, Pernod Ricard e molti altri.
Quali sono i pro e i contro di un lavoro così lontano da casa e a contatto con una realtà così diversa dall'Italia?
Ammetto che non è stato facile. La cultura e quello che puoi trovare in Paesi in via di sviluppo nel sud-est asiatico è un qualcosa che ti travolge. I contrasti sociali e culturali dividono ancora il paese da decenni nonostante stia viaggiando alla velocità della luce. Mi piace definire l'india come un paese tra il Medioevo e il terzo millennio.
Cosa ti manca di più del tuo paese, di Arquà, e dell'Italia?
L'Italia è un paese dove non manca niente, e molto spesso non ce ne rendiamo conto. Vivendo questa esperienza è come per certi versi tornare indietro di 50 anni con standard ai quali la mia generazione non è abituata, e per questo motivo l'India mi sta insegnando tanto.
Cosa ti affascina del tuo lavoro?
Cercare di comprendere la natura dell'esperienza umana e di come stia evolvendo nell'attuale economia globale dell'esperienza. L'obiettivo è ispirare la creazione di luoghi innovativi e visionari legati ai valori, al brand e al posizionamento aziendale che coinvolgono le emozioni delle persone e continuino a farle tornare o a farle rimanere accrescendo la condivisione e l'interazione.
Andrea Andreotti già dal 2013, durante gli studi, ha lavorato con diverse aziende in Italia e Londra ottenendo numerosi riconoscimenti. Nel 2016 ha vinto il Premio Internazionale Fassa Bortolo di Architettura sostenibile e dal 2018 collabora anche come consulente di design con Steer, una delle aziende più importanti nel settore delle infrastrutture globali.
Elisabetta Zanchetta
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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