Ancora zero contagi, ma appello ai giovani: «Mascherine e distanza»

Mercoledì 12 Agosto 2020
PANDEMIA
ROVIGO Secondo giorno consecutivo senza nuovi contagi e con una guarigione accertata: il totale delle persone attualmente positive al Covid-19 in Polesine scende a così 27. Un numero circoscritto, ma non troppo rassicurante se si raffronta con quelli del recente passato e soprattutto, se si osserva l'andamento della curva dei contagi che dopo il picco di aprile, era scesa rapidamente andandosi a schiacciare verso lo zero, per poi tornare a risalire ai livelli di marzo, così come è risalito il numero di persone in isolamento domiciliare, 331.
L'ANALISI
«Dalla fine di giugno a oggi, abbiamo visto una crescita progressiva delle positività e la curva ha un andamento che sta ricalcando quello del mese di marzo», sottolinea il direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella, che tuttavia avverte: «Nessun allarmismo: tutto sommato la situazione non è preoccupante per una serie di motivi. Innanzitutto perché i positivi sono soprattutto persone giovani, i casi sopra i 65 anni sono pochi, sono prevalenti i casi di persone fra 20 e 40 anni. Quindi contagi legati alla vita di relazione e a un affievolimento del rispetto delle regole. Il virus oggi passa soprattutto attraverso i giovani, con una vita sociale e relazionale molto più ricca, dato anche il periodo estivo, rispetto alla popolazione più anziana, più attenta. E allora bisogna continuare a ripetere le solite cose fino alla noia: bisogna portare la mascherina o se non si indossa, mantenere una distanza di almeno un metro, lavarsi frequentemente le mani e non toccarsi occhi e bocca».
IL TIMORE
Anche perché, sottolinea ancora il direttore dell'Ulss, si avvicina un duro esame che non ammette errori: la riapertura delle scuole. «È importante che torni alto il livello di attenzione, anche perché il 14 settembre riprendono le scuole ed è essenziale che i ragazzi, soprattutto delle superiori, abbiano ben chiara la nozione della sicurezza. La riapertura scuole sarà un test fondamentale per il futuro dei nostri rapporti sociali e anche per gli aspetti economici. È fondamentale rafforzare il messaggio dell'importanza del rispetto delle regole e per questo, giovedì c'è stata una conferenza dei sindaci molto partecipata. C'è un rapporto di collaborazione molto stretto fra i Comuni, la Prefettura, le forze dell'ordine e l'Ulss».
LA MAPPA
Il secondo motivo che rende meno allarmante il quadro attuale è dovuto alla distribuzione dei contagi. Intanto, a ben guardare, dei 27 casi due sono fuori provincia, anche se sempre sotto il territorio di competenza dell'Ulss Polesana, perché si tratta di residenti a Boara Pisani. Le positività, poi, sono concentrate in dieci Comuni: undici a Rovigo, tre a Badia e Rosolina, due a Costa e Loreo, una a Ceneselli, Occhiobello, Corbola e Porto Viro. «Gli undici casi di Rovigo - spiega Compostella - non significano un focolaio, perché è una città di 51mila abitanti, così come non è che a Boara Pisani c'è la peste perché ci sono due casi su 2.500 abitanti. A livello complessivo i 27 casi su 237mila abitanti, significano un indice di prevalenza di 1,14 ogni 10mila abitanti, a fronte del 2,7 regionale».
Compostella evidenzia poi il dato degli zero contagi fra tutti gli ospiti e operatori delle strutture residenziali, «segno dell'efficacia delle misure di sicurezza», e lancia un invito: «Mettiamoci un pelo di attenzione in più, mi rivolgo soprattutto ai giovani: non costa molto, questa attenzione è perfettamente compatibile con una vita di relazione piena».
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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