ALLARME IN OSPEDALE
ROVIGO Un nuovo fronte si apre all'interno dell'ospedale

Mercoledì 8 Aprile 2020
ALLARME IN OSPEDALE
ROVIGO Un nuovo fronte si apre all'interno dell'ospedale di Rovigo. Un secondo focolaio in Geriatria, dove da ieri non viene più ricoverato nessuno, dopo quello dell'Area chirurgica, che sembrava essere stato completamente circoscritto ma che proprio ieri ha avuto un'ulteriore colpo di coda con il riscontro della positività di un medico della Chirurgia generale e che si aggiunge ai 9 infermieri, all'operatrice sociosanitaria e agli 8 pazienti dei tre reparti di Urologia, Chirurgia vascolare e Chirurgia generale. Da lunedì, dopo lo spostamento dei tre reparti in un'area sicura e la bonifica degli spazi, era tornata la normalità e la piena operatività con la fine del blocco degli interventi, con quelli urgenti spostati all'ospedale di Adria.
NUOVO DECESSO
Ora il problema ha investito, con tutte le conseguenze del caso, il reparto di Geriatria, dove si è registrato anche il decesso di una paziente, la 72enne Mara Torruti, vedova Canazza, di Granzette. I pazienti positivi sono risultati 10, compresa la donna che si è spenta ieri mattina, su un totale di 36 presenti nel reparto di Geriatria, per il quale è scattato il blocco dei ricoveri, con eventuali casi dirottati in Medicina generale o, in caso di necessità, anche ad Adria.
PAZIENTI TRASFERITI
I 16 pazienti con tampone negativo sono stati spostati in un'area non contaminata, dove rimarranno fino alla bonifica del reparto. Dei casi positivi, tre erano già stati trasferiti a Trecenta, seguiti ieri dagli altri 6 per i quali il riscontro è arrivato in mattinata. Alle positività riscontrate nei degenti si aggiunge anche quella di un infermiere, unico con tampone positivo dei 46 operatori fra medici, infermieri e Oss che lavorano nel reparto, anche se mancano ancora gli esiti di tre tamponi. Il campanello d'allarme era risuonato già il 31 marzo con il riscontro di positività in un anziano, residente ad Este, che dopo la chiusura dell'Ospedale di Schiavonia era stato ricoverato in Geriatria a Rovigo il 20 marzo per un'importante patologia. Era asintomatico, aveva spiegato allora Compostella, e lo è stato per tutto il periodo di degenza, ma probabilmente covava il virus e quando, in previsione del trasferimento in una struttura residenziale per anziani del Padovano, è stato sottoposto al tampone come prevedono i protocolli, è emersa la positività. L'anziano era stato trasferito all'ospedale di Trecenta ed erano partiti i test di controllo. I cui esiti hanno confermato la positività in 10 ricoverati e un infermiere. La 72enne che si è spenta ieri, fra l'altro, era stata ricoverata in Geriatria il 22 marzo ed era stata sottoposta ad un primo tampone, risultato negativo. Così come negativo era risultato il tampone eseguito il 31 marzo. Lunedì, il terzo tampone, è invece risultato positivo.
IL RISCHIO
«Indubbiamente - sottolinea Compostella - i luoghi che sono grandi contenitori chiusi, dove non è possibile fermare l'attività, come l'ospedale o le case di risposo sono situazioni a maggior rischio perché se parte l'infezione può propagarsi. La realtà ospedaliera ha una dinamicità che fa sì che purtroppo non si possa arrivare al rischio zero, per quanto si adottino tutte le misure, dalla riduzione delle visite dei familiari ai varchi all'ingresso dove viene misurata la temperatura, oltre all'attento uso dei dispositivi di protezione individuale».
OSPEDALE COVID
Con la riorganizzazione del San Luca in ospedale Covid di riferimento provinciale, fra l'altro, c'è anche la riorganizzazione dell'equipe di neuropsichiatria è stata temporaneamente trasferita in parte negli spazi della Cittadella Sanitaria di Rovigo e in parte nel Punto Sanità di Santa Maria Maddalena. È stato attivato anche il numero verde 800936613, al quale risponde un team di supporto psicologico per la cittadinanza.
F.Cam.
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